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Massimo Donno

Amore e marchette

La cosa più difficile, ascoltando l’album Amore e marchette”, è scegliere i brani migliori da consigliare al lettore: quelli indicati qui a fianco potrebbero essere cambiati tranquillamente senza alcun timore di sbagliare le scelte. Questo significa che ci troviamo di fronte ad un ottimo lavoro, che rappresenta un bell’inizio per Massimo Donno, sulla scena italiana da molti anni con varie formazioni, ma qui al suo primo disco da solista. Un esordio avvenuto dopo varie e diverse vicende artistiche, attraverso le quali ha assorbito suoni, sapori, colori da lui poi centrifugati in un cocktail di generi che però ha come “ingrediente” principale un approccio decisamente cantautorale.

Blues, rock, musica etnica, jazz alla base della sua formazione, vissuta  come un continuo trasloco non solo musicale, ma anche di residenza. Nativo del sud (in terra salentina) si è poi trasferito nel quasi nord di Bologna, dove ha trascorso dieci anni intensi di vita, di arte, di cultura e di amicizia. L’Allegra Brigata Bodhran è stato il suo primo progetto di folk allargato, dal quale sono scaturiti tre cd che si sono intervallati e accavallati a lavori teatrali, letterari e performance di varia contaminazione. Tutto questo per riuscire a delineare i contorni di un artista a tutto tondo, che stupisce con un disco d'esordio vario e frizzante come pochi.

La title track apre l’album e si tratta, come dichiara Massimo, di un "canto di lavoro", ma che descrive un lavoro particolare come quello del musicista, il tutto raccontato al ritmo leggero e suggestivo dello swing, impreziosita dalla chitarra di Maurizio Geri. In alcuni brani prende quota invece uno strumento non molto utilizzato in ambito canzone, il flauto traverso, che assume in questo disco un ruolo vitale, marchiando in maniera indelebile alcune canzoni (Il bianco e il nero) e arricchendone altre come Piccola storia, Bologna A.D. 2012, De profundis. Merito di Gianluca Milanese, flautista dal curriculum di tutto rispetto (qui nella foto), con una solidissima formazione classica (ha suonato in varie orchestre) ma che ritroviamo in molti dischi di musica “leggera”, avendo collaborato con Battiato, Dalla, Carmen Consoli, Ambrogio Sparagna, Gianna Nannini solo per citarne alcuni. Ma è tutto lo “staff” dei musicisti di Massimo Donno che si muove su livelli di alta qualità sonora, dando vita a canzoni che trasudano energia e che volutamente non si fanno ingabbiare in un genere preciso, passando dallo swing al tango, agli accenni di jazz e alle spruzzate di musica etnica. Canzoni strutturate attorno a testi immediati e spesso ironici, caratteristica che rende Massimo Donno artista adeguato ai tempi moderni, meno predicatore ma più punzecchiatore rispetto agli storici canoni che doveva avere per forze di cose un “cantautore”.

Undici tracce (racchiuse in una confezione dalla veste grafica ben riuscita) che confermano anche la sua crescita musicale, sempre contrassegnata da ascolti importanti che richiamano fonti diverse, come Fabrizio De Andrè, ad esempio, di cui Donno è fine interprete, al figlio Cristiano (ascoltate Valzer del lavoratore atipico) fino a Samuele Bersani, che pare ispirare Le vetrine. Tutto questo senza però inficiare una personale visione e interpretazione dell’essere artista e compositore. Un esordio assolutamente da annotare per un cantautore del quale sentiremo sicuramente ancora parlare.  

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In dettaglio

  • Anno: 2014
  • Durata: 48:31
  • Etichetta: Ululati Lupo Editore

Elenco delle tracce

01. Amore e marchette

02. Il bianco ed il nero

03. Valzer del lavoratore atipico

04. La colpa

05. Piccola storia

06. La vetrina

07. Bologna A.D.

08. Oltre

09. Tango

10. De profundis

11. Il mio compleanno


Brani migliori

  1. Le vetrine
  2. Bologna A.D.
  3. Il bianco ed il nero

Musicisti

Testi e musica di  Massimo Donno.
Massimo Donno (chitarra, ukulele, cifteli e voce)  -  Giuseppe Spedicato (basso acustico)  -  Ovidio Venturoso (batteria)  -  Gianluca Milanese (flauto traverso)  -  Valerio Daniele (chitarre)  -  Luca Barrotta (fisarmonica)  -  Maurizio Geri (chitarra solista in #1)  -  Nilza Costa (voce in #2)  -  Guido Sodo (arpa celtica e voce in #4)
Arrangiato da Massimo Donno, eccetto Il mio compleanno (Massimo Donno/Emanuele Caluccia) e Valzer del lavoratore atipico (Marcello Zappatore/Valerio Daniele)
Registrato, mixato e masterizzato da Valerio Daniele presso Chora Studi musicali