ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Pippo Pollina

Canzoni segrete

Pippo Pollina svela in questo suo nuovo album le ‘sue’ canzoni segrete, che paiono intrise di quella malinconia che ti coglie quando ti fermi a riflettere e ti rendi conto che il tempo scorre rapido e gli eventi accadono, inevitabili e quasi mai prevedibili. Pollina apre così il suo scrigno nascosto per farne uscire canzoni scritte tra il Gennaio 2019 e il Giugno 2020 (a parte Leo, omaggio al grande Léo Ferré, scritta con Georges Moustaki nel 1994), vestendole dell’abito migliore e realizzando un disco – Canzoni segrete (titolo perfetto) - di alto livello, che illumina di una nuova luce la stagione della canzone d’autore italiana, che molti stanno ormai considerando, troppo frettolosamente, come conclusa.

 

Canzoni segrete spazza di schianto questa teoria e dimostra che fino a quando ci saranno cantautori come Pippo Pollina la canzone d’autore italiana non solo resisterà a tutte le mode ma potrà perfino trovare nuovo slancio. Pippo è un italiano, un siciliano, che ha fatto svariate esperienze nel corso della sua carriera, mettendoci sempre coraggiosamente la faccia, senza paura di rischiare. Nato e cresciuto a Palermo, ha iniziato come cantante e autore capace di unire il folk ai temi sociali, è stato chitarrista ma anche giornalista scomodo, quindi emigrante al nord (in Ungheria, nella ex DDR, in Inghilterra, in Francia, in Austria, in Olanda, passando per la Germania e per la Svizzera, addirittura in Scandinavia), girovago e busker fino a che un fatale incontro a Lucerna con Linard Bardill l’ha portato in studio a registrare un album, consentendogli anche di trovare casa a Zurigo. Pollina ha tratto come spesso succede giovamento dal confronto con altre culture, quella tedesca e quella svizzera in particolare. Cittadino del mondo ma autenticamente palermitano, Pippo con questo album ribadisce il suo legame con la cultura musicale italiana, regalando un album ricco di generi e di sfumature che lo rende straordinariamente piacevole e vario. Un disco denso di suoni e di parole, di nostalgia, di malinconia, di visioni del passato che costituiscono il rifermento e allo stesso tempo il trampolino di lancio verso il futuro.

 

Emblematica è la canzone che apre il disco, Una musica anche domani, della quale è stato realizzato un video particolarmente bello e commovente. Una canzone sospesa tra passato e presente, come canta lo stesso Pippo Pollina: “Ma ci sarà una musica anche domani, ci salverà, ancora lo farà”, parole che non hanno bisogno di commenti, sono come ferite asciugate e guarite, dal sole e dalla salsedine. Un brano che parte da lontano e giunge fino a noi, per purificarci, per ripulirci delle scorie che soprattutto in questi ultimi anni ci sono piovute addosso ma che non sono per questo un freno alla voglia di andare avanti, sempre, senza mai arrendersi. Merita attenzione anche Scacciaferro, che ci fa compiere un altro tuffo nel passato (“lo sai che non è più la stessa cosa...lo sai che non né più la stessa strada”), accompagnata dal clarino e dal piano. Non è nostalgia, è il riconoscimento di un viaggio chiamato vita, di un passato vissuto così intensamente che “sarà bello incidere queste ombre sul vinile”, un passato che ha dentro la voglia di riconoscere una radice alla quale si resta perennemente e felicemente ancorati, con il finale che suggella con leggerezza questo amore, ricordando che “grande è la vittoria del Palermo”.

Bellissima Come una felicità improvvisa, jazzata, soffusa, intensa e sospesa tra malinconia e “desiderio di bellezza”, poetica (“una carezza, come un fiore che sorride, tra le pietre il catrame e l’anidride”), frase questa che ci ricorda le riflessioni mistiche-filosofiche di Etty Hillesum. Nel brano successivo il ritmo cambia radicalmente, Abbiamo tutti diventa una folk ballad in stile Massimo Bubola, non solo per l’approccio musicale ma anche per alcuni passaggi del testo (“una canzone, un amore segreto, una certezza sui dubbi di Amleto”). Leo, come abbiamo già detto, è un omaggio (con l’ausilio della preziosa voce di Celia Reggiani) al grande poeta e chansonnier Leo Ferrè, bagnato ancora una volta di nostalgia, con il tentativo di sfidare le leggi del tempo per riportare in vita il cantautore francese, scomparso nel 1993 a Castellina in Chianti (“alzati da quel letto Leo, che non è ancora il tempo di sparire”). Deliziosa e struggente la conclusione dell’album con Un’altra vita, piano e voce pastosa, per una ballata d’amore d’altri tempi, di quelle che tolgono il respiro e restano fissate nella memoria. Opera suprema, l’ennesima, di un cantautore che consideriamo tra i più alti interpreti italiani in questo momento storico, dove la dimenticanza e il disequilibro di valori e giudizi la fanno da padrone.

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Pippo Pollina e Martin Kalberer
  • Anno: 2022
  • Durata: 61:31
  • Etichetta: Jazz House Records

Elenco delle tracce

01. Una musica anche domani

02. Di come quando cristo fuori piove

03. Scacciaferro

04. Guarda scende la neve

05. Come una felicità improvvisa

06. Abbiamo tutti un gioco  

07. Prendile se vuoi  

08. Senti le cicale 

09. Pizzolungo

10. Léo

11. Immaginarti

12. Dove ti nasconderai

13. Tutto chiuso!

14. Un’altra vita

Brani migliori

  1. Una musica anche domani
  2. Scacciaferro
  3. Come una felicità improvvisa

Musicisti

Oltre venti i musicisti coinvolti nella registrazione del disco tra cui: Martin Kalbere; polistrumentista - Jean Pierre von Dach: chitarre - Titus Vollmer: chitarre - Alex Klier: basso - Leonardo Guadarrama: batteria - Celia Reggiani: voce in Leo