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Tunatones

Vulcano (A new exotic rockabilly adventure)

Uscito prima dell’estate, ma capace di permettere a chi ascolta di mantenersi “sull’onda” della stagione più spensierata dell’anno, Vulcano (A new exotic rockabilly adventure) è, come si suol dire, l’ultima “fatica” dei Tunatones.
Il fatto è che sin dalle prime note si percepisce che di “fatica” non c’è neppure l’ombra perché i suoni ed i ritmi escono con una facilità ed una spontaneità tali da far presumere che, fondamentalmente, il terzetto ed i suoi compagni di viaggio ai fiati si siano davvero divertiti un sacco.

Chitarre surfeggianti, una batteria tipicamente anni ‘50, basso o contrabbasso metronomici, ed una sezione fiati che spunta ciclicamente a caratterizzare i passaggi principali di alcuni brani: questi gli ingredienti che compongono il secondo lavoro della band milanese che in poco più di due anni ha rinnovato l’energia e l’attitudine dinamica del più sano e puro rock and roll.
Sulla scia dei celebrati Stray Cats e, perché no, dei nostrani Hormonauts, Mike 3rd, Alessandro Arcuri ed Alberto Stocco trasferiscono nelle tracce di quest’album le loro incendiarie esibizioni “live”, offrendo un assaggio di quanto possano essere capaci di movimentare un pubblico al quale non basta certo “battere il piedino”: con i Tunatones ci si deve necessariamente muovere, è inevitabile, perché l’energia sprigionata è troppa per potersi limitare.
Tuttavia sarebbe un errore considerare l’album come un unicum artistico, perché i singoli brani fanno riferimento a svariati generi, magari contigui, ma non sempre del tutto sovrapponibili: musica surf, rockabilly, rock and roll, qualche sprazzo jazzato, un pizzico di bluegrass; questo è il caleidoscopico universo sonoro che caratterizza questa band che, fondamentalmente, si diverte e diverte, tanto.

A ciò aggiungiamo poi la capacità di destreggiarsi anche al di là dei generi più consoni, e basta ascoltare Heavy Medley, degno dei migliori Hayseed Dixie, per capire come il quadro sia davvero completo.
Sarà per quel profumo “vintage” delle linee melodiche e dei timbri sonori utilizzati, sarà per quel velato romanticismo di fondo, mai peraltro stucchevole, ma che necessariamente obbliga la memoria a fare più di un salto all’indietro nel tempo, magari a periodi più spensierati ed “easy”; o forse sarà per la semplicità musicale esibita, al di sotto della quale si trova, per i più attenti, una capacità compositiva, esecutiva e di arrangiamento di livello notevolissimo. Fatto sta che questa band riesce davvero ad “arrivare”, a centrare l’obiettivo con una facilità quasi irrisoria.
Segno che le basi sono talmente solide da permettere al trio di muoversi davvero in scioltezza e questa leggerezza cattura inevitabilmente l’attenzione, tant’è che l’estate sembra non finire mai.

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In dettaglio

  • Anno: 2013
  • Durata: 36:51
  • Etichetta: Prosdocimi Records

Elenco delle tracce

01. El tiburòn
02. Rockin’ the highway
03. Me and my motorbike
04. Like a goddess
05. Honkin’ horns
06. B.F.D.
07. Night has never been
08. Take surf
09. Bonneville speed
10. Heavy medley (Hells bells – Run to the hills – Enter sandman)

Brani migliori

  1. Rockin’ the highway
  2. Night has never been
  3. Heavy medley

Musicisti

Mike 3rd: guitars, banjo, vocals  -  Alessandro Arcuri: upright, electric bass, vocals  -  Alberto Stocco: drums, percussions  -  Yuri Argentino: alto sax  -  Alessandro Brasola: baritone sax  -  Nazzareno Brischetto: trumpet  -  Davide Costantini: bass trombone  -  Ermanno Zuccato: tenor sax