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Paletti

Super

Paletti le ha azzeccate tutte compresa la copertina. Un  primo piano di Socrates a pugno chiuso, che può rappresentare sia l’esultanza per un gol che la condivisione di un momento di lotta a fianco degli oppressi, perché il medico calciatore è uno dei personaggi più colti e più ribelli, rivoluzionari, che la storia dello sport ricordi. La sua squadra, il Corinthias di San Paolo, storicamente nato come il club di riferimento degli operai della popolosa città brasiliana, si autogovernava per alzata di mano su ogni cosa, introducendo la democrazia diretta nello spogliatoio e allo stesso tempo raggiungendo anche importanti risultati sportivi. Un fuoriclasse anche dal punto di vista tecnico che divenne punto di riferimento della nazionale verdeoro. Il colpo di tacco era il suo pezzo forte, mai superfluo, sempre essenziale al fluire del gioco. Il colpo di tacco però, per quanto utile, resta pur sempre una “finezza”, un tentativo di stupire. E Super, il nuovo disco di Paletti, è un colpo di tacco. Riuscito. Paletti è un cantautore che fa i conti con i tempi in cui vive, sia dal punto di vista musicale che dei testi. Le undici tracce sono equilibrio e sintesi di questo.

Un cantautorato che, forte di testi intelligenti, ricerca dei ritornelli pop, che possano essere delle chiavi di accesso a tutto l’immaginario, con una cornice electro, o se preferite new sinth pop, che avvolge ma non sovrasta il primato della parola, e in questo probabilmente che va a segno il colpo di tacco, cioè nello scuotere, far ballare, salire di dinamica e di volume, continuando a masticare le parole e a rifletterci sù. Forse anche per mettere le cose in chiaro, Super si apre con i due estremi, le due punte delle forbici che contengono tutto il disco. Spinta quasi verso la dance la prima A che serve l’amore e anima cantautorale per la seconda La notte e giovane, con echi del Lucio Dalla pop.  Le tematiche hanno come cavallo di Troi l’amore e i rapporti sentimentali usati per entrare più a fondo nei vari risvolti della vita, in particolare dell’abbandono della fase giovanile dell’esistenza per cominciare a fare i conti col tempo che passa, con l’arrivo dei figli, con la tecnologia che da strumento e opportunità diventa ossessione. Immersi nella realtà, nei suoi ritmi frenetici, si cerca di avere uno sguardo distaccato per ripercorrere la strada fatta, tra sogni e verità, non senza  ironizzare sull’assurdità di talune situazioni a cui è sempre più difficile sottrarsi. E’ un disco omogeneo, compatto, misurato, uno degli migliori degli ultimi mesi. Meriterebbe di andare ben oltre gli steccati del cosiddetto indiepop.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Matteo Cantaluppi e Pietro Paletti
  • Anno: 2018
  • Durata: 38:00
  • Etichetta: Woodworm

Elenco delle tracce

01. A che serve l’amore
02. La notte è giovane
03. Lui, lei, l’altro
04. Più su
05. Pazzo
06. Nonostante tutt
07. Eneide
08. Capelli blu
09. Jimbo
10. Chat ti amo
11. Accidenti a te

Brani migliori

  1. Lui, lei, l’altro
  2. Nonostante tutto
  3. La notte è giovane

Musicisti

Pietro Paletti: Voci, chitarre, bassi, synth   -   Matteo Cantaluppi: Batterie, percussioni, tastiere, chitarre, programmazioni  -  Simone Gelmini: Batterie in Pazzo e Più su, percussioni