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Edda

Illusion

Un merito indiscusso di Edda, è quello di far vedere, con ogni suo disco, quanto e come si può ancora essere liberi nell’esprimersi, fuori da ogni convenzione e condizionamento. In questo senso, al di là dei volumi più o meno alti, le sue canzoni sono tutte intime, e si posano su quel confine che il suo sguardo traccia tra oggettivo e soggettivo, tra sé e la realtà. Le sfumature, i dettagli, il sapore del quotidiano, confezionano con lo scorrere delle tracce un mosaico sempre più ampio, mentre ci si accorge che il margine diventa centro e il racconto di una realtà sempre più complessa da decifrare e soprattutto vivere, si scontra e confronta con la doppia faccia dell’illusione (Illusion termine che titola il disco), sia quella vissuta come inganno della mente che mostra cose che non sono, sia come sogno o aspirazione, che spinge verso cose che non sono ancora. La sua stessa storia, incluso quella musicale, così mutevole nelle forme sonore, a partire dai Ritmo Tribale, fino ai suoi album solisti, racconta che la realtà Edda l’ha abitata da molte visuali diverse, l’ha risalita spesso in dolorosa solitudine, e quello che ci offre è sempre un prezioso, libero e speciale punto di vista.

Le sue canzoni hanno un’anima forte e visibile, che decide di mostrarsi a volte schietta e irriverente, altre volte libera e giocosa, altre ancora sofferente e arguta. Tutto questo ha avuto bisogno di un accurato guscio sonoro che non ne stravolgesse l’essenza pur variando le sonorità. L’incontro e la scelta di Gianni Maroccolo per la produzione ha fugato ogni rischio. Maroccolo ha colto sin dall’inizio che, per mantenere quella genuina sfrontatezza anche po’ punk di Edda, era necessario che fosse l’autore stesso a suonare la chitarra, per imbastire la cucitura di un vestito sonoro che poi, un sopraffino sarto del gusto musicale, come il bassista delle più amate rock band italiane a partire da Litfiba e CSI , ha reso perfettamente calzante. Pertanto non bisogna sorprendersi se nello scorrere le undici tracce del disco, nelle sfumature si incontrano molte delle tonalità che il rock può offrire, pur cambiando a volte registro e fino a scoprire inedite tinte anche della voce di Edda, come il falsetto nella splendida Lia. C’è tanta bellezza in queste canzoni, spesso spiazzante, sia nei passaggi musicali che testuali, ed è giusto che ognuno possa goderne ascolto dopo ascolto, con la pazienza dei ricercatori poi soddisfatti della scoperta.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Gianni Maroccolo    
  • Anno: 2022
  • Durata: 40:12
  • Etichetta: Al-Kemi Records /Ala Bianca

Elenco delle tracce

01. Mio Capitano
02. Alibaba
03. La Croce Via
04. L'Ignoranza
05. Signorina Buonasera
06. Trema
07. Carlo Magno
08. Gurudeva
09. Lia
10. Mirai
11. Brown

 

 

Brani migliori

  1. Lia
  2. Alibaba
  3. L’ignoranza

Musicisti

Edda : voce, chitarre - Gianni Maroccolo: basso, electronics - Antonio Aiazzi : pianoforte, organo - Simone Filippi: batteria - Andrea Pelosini: batteria, percussioni - Flavio Ferri: batteria, synth, electronics - Beppe Brotto: esraj