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Andrea Amati

Passo dopo passo

Andrea Amati, artista e cantautore riminese, è uscito il primo dicembre con il suo terzo album per TSCK Records. Passo dopo passo è il titolo e ben identifica il suo percorso artistico di questi anni, anni in cui è cresciuta la stima di addetti ai lavori, del pubblico e - cosa non sempre scontata – anche di molti colleghi con cui Amati collabora o ha collaborato. Il frutto di questa crescita è ben evidenziato dai molti live e dai riconoscimenti che ne fanno un artista di indubbio valore. Seppur non possiamo parlare di concept album in senso lato, certamente il viaggio è un po’ il filo conduttore di tutto il disco. Non solo inteso in senso “fisico”, ma anche mentale, interiore.

Un disco, come rivela lui stesso presentando il nuovo lavoro, che nasce durante il suo “viaggio” nel Cammino di Santiago, un paio d’anni fa. E in quel ‘passo dopo passo’ che lo avvicinava a Santiago, la mente di Andrea volava e riprendeva storie di vita e ricordi lontani. Al ritorno in Italia, quelle immagini, quei pensieri, quelle sensazioni sedimentate nell’animo, trovano una valvola di sfogo nella scrittura di dieci brani che subito dopo verranno condivisi con i suoi amici-musicisti storici. Massimo Marches (che curerà anche la direzione artistica), Federico Mecozzi, Daniele Maggioli, Stefano ‘Jimenez’ Zambardino, giusto per citarne quattro che con Andrea hanno condiviso spesso studi di registrazione e palchi (qui insieme nella foto). E anche questa volta hanno portato un valore aggiunto alle sue intuizioni, costruendo arrangiamenti raffinati e coinvolgenti, regalando – una volta di più – un mood complessivo che unisce ottimo cantautorato con un uso dell’elettronica delicata ma incisiva, archi classici e chitarre poco ordinarie (sempre valido il lavoro delle chitarre nei dischi di Amati) capaci di creare un flusso sonoro su cui la bella voce di Andrea si appoggia e chiude il cerchio. Un risultato eccellente che però non arriva a caso, è frutto di ore e ore in sala, provando e rielaborando idee e giochi armonici.

 

Sul fronte dei testi, quasi tutte le canzoni si rivolgono direttamente ad una persona, mai ad un “voi” generico, parlano ad una “lei” e lo fa con toni caldi, dove il timbro vocale di Andrea ci va a nozze. Amati racconta quello che sono stati, quello che saranno. Parla di come la vita spesso ci presenta delle fragilità, ma anche della forza di ognuno, che sia esso uomo o materia. Lui, lei e il mondo, dove emerge la volontà di restare o tornare a casa, la sensibilità di capire il dolore della terra. E in tutto questo le voci s’intrecciano, mescolandosi agli strumenti più vicini a sonorità folk come la chitarra acustica, la fisarmonica, passando per violino e viola di Federico Mecozzi (perfino una sega armonica) per poi aggiungersi alle programmazioni che si legano alla sperimentazione dell’elettronica. Da segnalare anche l’ottimo lavoro svolto dal pianoforte, che caratterizza molte delle tracce. Dicevamo che Andrea Amati è riminese e la ‘sua’ Romagna emerge non poco nei suoi racconti, nei momenti bui e nei momenti di sole, un sole di fine estate, quando racconta la fine di un amore in realtà mai del tutto iniziato.

Tra i momenti che ci piace segnalare c’è Reali d’Inghilterra ma anche Costellazione, brano che riesce a trasportare l’ascoltatore in un passato romantico, grazie ad un elevarsi di archi e di cori quasi ‘angelici’, ma dove tutto si riequilibra con Andrea che non abbandona la sperimentazione utilizzando sonorità moderne per un intreccio che alla fine è vincente. Originale anche Come la fine di una guerra, dove una bellissima acustica incalza a pieno ritmo, il tema musicale è solare e si contrappone a questioni delicate come l’aborto, la guerra interna ed esterna dell’uomo. Le note sono in maggiore, perché quel che deve passare è un’atmosfera ricca di speranza e indovinato è anche il ritornello, che si apre non solo musicalmente ma anche nel senso profondo di parole come “…guardami, siamo vivi ed è bellissimo e tutto il male scorra via”. E infine qualche considerazione sulle ultime due tracce del disco. Respiro arriva dolcemente, ci fa chiudere gli occhi, ci fa sentire piccoli, incantati da una viola che accompagna la frase “di questo cielo nero cosa resterà, di queste gocce cadute nelle metro di questa rabbia sbiadita che perde colore di ogni nostro trionfo, del nostro tremare”. Una frase che unisce un’immagine reale a qualcosa di molto più etereo. Il disco si conclude con Dentro te, un brano introspettivo su cui spicca la voce graffiata, i suoni sono veri e dove una fisarmonica delicata unita ad un’acustica fresca diventano tappeto sonoro a delle voci che pian piano aumentano. Ma come abbiamo già detto, tutto è in equilibrio, e come dice Andrea noi possiamo “ricominciare da zero e rivederci alla fine”.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Massimo Marches  
  • Anno: 2023
  • Durata: 31:40
  • Etichetta: TSCK Records

Elenco delle tracce

01. Senza filtro

02. Reali d’Inghilterra

03. Costellazione

04. Come la fine di una guerra

05. Prima che diventi giorno

06. Passo dopo passo

07. Santiago

08. Ahi ahi ahi ahi che malinconia la fine dell’estate

09. Respiro

10. Dentro te

Brani migliori

  1. Reali d'Inghilterra
  2. Costellazione