ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Luca Carboni

Musiche ribelli

L’occasione, ammettiamolo, era ghiotta; anche – se non soprattutto – per i non-carboniani: riascoltare da una voce adusa ad altri agoni una manciata di icone del cantautorato storico (si va dal ’73 della degregoriana La casa di Hilde all’80 di Up Patriot to Arms di Battiato, con ben cinque canzoni del ’76, anno, evidentemente, nodale) non capita tutti i giorni. La selezione, poi, è quanto mai felice. Tutto ok, quindi? Vediamo: mettendo su il cd, parte un Lolli decisamente glorioso (e anche piuttosto aperto, quindi adatto ai mezzi del Nostro) quanto altrettanto decisamente banalizzato, frullato in un sound incapsulato e incapsulante. In quanto bolognese, Carboni è particolarmente esposto (proprio come a un morbo, anche se non è che ne sia stato granché intaccato, come produzione personale) a suggestioni cantautoriali doc. Ed ecco quindi Lolli, e poi altri illustri corregionali (Bertoli, Dalla, Guccini). Sostenere che tali sacri testi avrebbero meritato ben altro trattamento potrà anche farci passare per nostalgici, ma le cose stanno proprio così.
Proseguendo, sia quel che sia, ecco il primo De Gregori, poi i Bennato di Venderò (musica di Edoardo, testo di Eugenio), e l’opera d’incapsulamento procede spedita: sonorità plastificate (quella batteria, soprattutto quella cassa…), una voce che non riesce a graffiare neppure su testi che di graffi nelle nostre coscienze ne hanno lasciati parecchi. Ecco quindi il Bertoli di Eppure soffia, un’energia intrinseca deflagrante, tale da iniziare a tener botta anche della nuova mise. Certo: c’è una non richiesta alterazione della linea melodica, ma la stoffa è tale che il pezzo riesce quasi a (ri)emozionare.
La Vincenzina di Jannacci s’impone per motivi opposti: il suo lirismo morbido e spaesato può contemplare anche una lettura così impalpabile, benché la mega-coda strumentale sia pura zavorra (caso non unico, del resto). Segue il Finardi che presta il titolo al disco, e anche qui qualcosa da salvare c’è. Per La casa di Hilde, uno dei repechage più sfiziosi, vale un po’ il discorso di Vincenzina e la fabbrica (repechage altrettanto opportuno, lo si sarà capito). E spunta, pulita, persino una chitarra acustica! Segue Up Patriols to Arms, arrangiamento per una volta aderente all’originale, però con un piccolo elemento mancante: la voce “umanizzatrice” di Battiato... Dopo un Dalla non memorabile, chiude la dissepoltura più ardita, quell’Avvelenata che si è fatta con gli anni fardello ingombrante per il suo stesso autore (e chissà mai perché?). Qui la scelta – usando una facile parafrasi – vale da sola il prezzo del biglietto. E ovviamente l’ascolto, sempre istruttivo.
Pensierino della sera: il disco, nel suo insieme, reggerebbe senz’altro meglio – non è una boutade – a non conoscere gli originali, risultandone persino utile. Conoscendoli, magari essendocisi pure formati sopra, diciamo che occorrono almeno tre o quattro ascolti, intensivi: spogliandoci di quella memoria, l’opera può acquistare una sua dignità, persino un suo valore. A quel punto, però, Musiche ribelli sarà (ri)diventato un disco di Luca Carboni.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Luca Carboni & Riccardo Sinigallia
  • Anno: 2009
  • Durata: 44:03
  • Etichetta: RCA/Sony

Elenco delle tracce

01. Ho visto anche degli zingari felici
02. Raggio di sole
03. Venderò
04. Eppure soffia
05. Vincenzina e la fabbrica
06. Musica ribelle
07. La casa di Hilde
08. Up Patriols to Arms
09. Quale allegria
10. L’avvelenata

Brani migliori

  1. Vincenzina e la fabbrica
  2. La casa di Hilde
  3. L’avvelenata

Musicisti

Luca Carboni: voce, tastiere
Riccardo Sinigallia
: voce, programmazioni, chitarre, pianoforte, tastiere, basso, cori
Nello Salza
: tromba, flicorno
Daniele Sinigallia
, Vincenzo Pastano, Matteo Chiarello, Francesco Valento: chitarre
Fabio Marchiori
, Fabio Anastasi: pianoforte, tastiere
Clemente Ferrari
: organo, synth
Francesco Zampaglione
: minimoog, MPC 2000
Fabio Patrignani
: archi
Prisca Amori
, Adriana Ester Gallo: violino
Andrea Domini
: viola
Giuseppe Tortora
: violoncello
Laura Arzilli
: basso, cori
Antonello Giorni
, Alessandro Canini: batteria, percussioni