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Mike Patton

MondoCane

Chi scrive è solitamente refrattaria agli album di cover: troppo spesso furbetto escamotage per vendere copie, farci consumare musica sull'onda emotiva dei ricordo e nascondere una (temporanea, si spera) mancanza di idee che però poco si confà alle esigenze del mercato discografico. Ovviamente poi ci sono le eccezioni: MondoCane è l'eccezione del 2010. A firmare e reinterpretare 11 classici della musica italiana Mike "Zelig"Patton, artista eclettico del panorama internazionale, dotato di un'estensione vocale incredibile, conosciuto come front-man dei Faith No More - gruppo metal cross-over che ha sbaragliato le classifiche mondiali negli anni Novanta -, ma anche per le sue escursioni nel jazz e nella sperimentazione accanto ad un altro zelig come John Zorn. Non ultimo, fondatore di una label, la coraggiosa Ipecac a cui dobbiamo (grazie Mike!) la produzione di Carboniferous dei romanissimi Zu.

Ma noi ci occupiamo di musica italiana... qui ci troviamo di fronte ad un americano che vuol fare l'italiano e ci riesce benissimo. Orchestra (la Filarmonica Arturo Toscanini), abito bianco da crooner, brillantina nei capelli e il coraggio di cantare Buscaglione e Gino Paoli, Fred Bongusto e Gianni Morandi, Nicola Arigliano e Nico Fidenco, la Vanoni e Luigi Tenco. La scelta dei brani è tutt'altro che banale: fatta eccezione per Il cielo in una stanza, Senza fine e Che Notte! (nella cover di Buscaglione, così come in altre tracce, riconosciamo la rutilante tromba di Roy Paci), gli altri 8 brani sono tutt'altro che blockbuster. Il nostro rispolvera Urlo Negro dei Blackmen tirando fuori un' anima e una voce diabolica: un po' "figlio della luna" di zorniana memoria per cantare la rabbia dell'abbandono. Non solo Patton "vuò fà l'italiano" ma pure "o' napulitano" e lo fa in modo convincente nella sua interpretazione di Scalinatella di Murolo&Gragnaniello. Ascoltando Che notte! si viene trascinati in un episodio di "Oggi le comiche". Patton/Buscaglione cita la demoniaca risata degli zombie di Jacko e, per un gioco di contrasti, ci (e si) diverte nei panni del gangster maldestro troppo sensibile a bionde platinée e a "zucchero da far".

E poi brani come 20 km al giorno o Ti offro da bere, storie di amori al capolinea interpretate con giocosa ironia.

Non manca il tributo - non nuovo per Patton - a Ennio Morricone con la Deep downdella colonna sonora del “Diabolik”di Mario Bava.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Mike Patton, Daniele Luppi
  • Anno: 2010
  • Durata: 36
  • Etichetta: Ipecac/Angelica/Fondazione Arturo Toscanini Filarmonica

Elenco delle tracce

01. Il cielo in una stanza 02. Che notte! 03. Ore d'amore 04. Deep down 05. Quello che conta 06. Urlo negro 07. Scalinatella 08. L'uomo che non sapeva amare 09. 20 km al giorno 10. Ti offro da bere 11. Senza fine

Brani migliori

  1. Quello che conta
  2. Ore d'amore
  3. Che notte!, 20 km al giorno

Musicisti

Mike Patton: voce Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Aldo Sisillo Roy Paci: tromba Enri: Hammond, Clavinet, Farfisa, Moog Gegé Munari: batteria Vincenzo Vasi: theremin, electronics Alessandro "Asso" Stefana: chitarra acustica, chitarra elettrica, mandolino Riccardo Onori: chitarra elettrica, chitarra acustica Antonio Borghini: basso elettrico, double bass Fabrizio Aiello: percussioni   Coro "Coralli" di Torino: Roberta Magnetti, Elena Bacciolo, Roberta Bacciolo, Silvano Borgatta, Beppe Gismondi