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The Zen Circus

L’Ultima Casa Accogliente

La fine del 2020 ci riserva una bella sorpresa: L’ultima casa accogliente il nuovo disco degli Zen Circus, band rock protagonista del panorama musicale italiano degli ultimi 20 anni capace, di farci sognare con i suoi proclami incendiari legati pur sempre alle introspezioni tipiche della tradizione cantautorale.

Si tratta di un concept sulla ‘casa’, intesa come luogo di rifugio del corpo ma anche come regno di ricordi, riflessioni malinconiche. Il passato, la famiglia ci proteggono, però quasi ingabbiandoci e nelle loro canzoni è ricorrente la presenza di figure famigliari e di momenti spesso traumatici, come in un vortice di tenerezza e ribellione da cui è difficile venirne mai fuori del tutto. La band livornese si mostra in grandissima forma, con un album denso sia sotto il profilo sonoro che testuale. Ci sono storie di corpi, umanità, sogni, dolori, paure. Gli Zen si mettono a nudo anche in copertina: la musica in questo lavoro ha un fortissimo significato di “liberazione”, allarga il cuore e regala fiato.

 

Il disco si apre con Catrame, brano made in Zen al 100% dove la voce di Appino in solo irrompe come sempre decisa e sovversiva, diventando però nel corso del testo anche fortemente disillusa. Abbiamo gridato nei cortei, proclamato bellissimi ideali ma siamo stati i primi a tradirli o perlomeno a non renderli concreti nelle nostre vite per una mancanza di libertà, intensa come costrizione di noi stessi in corpi, stereotipi, morali famigliari. Appesi alla luna è invece una ballata intensa, sognante e dal sapore glam, vissuta di notte, che si pone degli interrogativi esistenziali privi di risposta, dove l’ascoltatore sembra esserne il destinatario ma si ritrova suo malgrado a restituirli al mittente. Come se provassi amore è una lotta intestina, ci si ritrova a fare a pugni con i propri ricordi d’infanzia, le proprie debolezze, i momenti che ci hanno segnato e cambiato radicalmente, mentre il brano Non parte con il piano e la voce profonda di Appino, diventando poi un insieme di suoni potenti e parole graffianti. L’ascolto dell’album prosegue con Bestia rara, e qui viene lasciato spazio a chitarre distorte e contaminazioni elettroniche, in antitesi a Ciao sono io dal carattere morbido e più tradizionalmente cantautorale: “questa canzone contiene suggestioni provenienti dal mondo degli operai e delle cooperative sociali da cui proveniamo – dichiarano gli Zen Circus - una comunità da cui è difficile scollegarsi”. Mancano gli ultimi tre brani e iniziamo da Cattivo, dove ritroviamo una bella ed inusuale sperimentazione metrica, l’esorcizzazione di tutto ciò che non vogliamo più essere, mentre arriva qualche divagazione new-wave in 2050, un brano ambientato nel futuro, che insieme a L’ultima casa accogliente, nome di un noto bar livornese, chiudono il disco in bellezza.

Appino sembra ancora quel ragazzino aggrappato alle ferite del passato che non riesce profondamente ad esorcizzare e questo è straordinario perché lo rendono vulnerabile, autentico. Nove tracce in cui il rock verace della band si sposa perfettamente con una lirica introspettiva e sognante, in un processo di maturazione artistica capace di rendere questo disco un lavoro ben riuscito, a tratti inusuale ma comunque fedele a sé stesso.

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Durata: 38:26
  • Etichetta: Universal Music Italia

Elenco delle tracce

01. Catrame
02. Appesi alla luna
03. Come se provassi amore
04. Non
05. Bestia rara
06. Ciao sono Io
07. Cattivo
08. 2050
09. L’ultima casa accogliente

Brani migliori

  1. Appesi alla Luna
  2. Come se provassi amore