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Andrea Tarquini

In fondo al '900

Andrea Tarquini è un uomo del Novecento. Appartiene, come d’altronde il sottoscritto, a quella generazione che ha vissuto l’approdo del nuovo secolo (e del nuovo millennio) alle soglie dei trent’anni. Presi dal possibile bug di internet (qualcuno se lo ricorda?) non potevamo sospettare che ben altro bug (culturale, politico e persino sanitario) ci avrebbe coinvolto tutti. 

Andrea Tarquini, come il sottoscritto d’altronde, ha vissuto e sta vivendo quindi l’inizio della terza decade del nuovo secolo (e del nuovo millennio) con una sorta di malcelata delusione e persino “spaesamento”. Tutti i passaggi “epocali” d’altronde provocano tale sensazione. Ma sul tema l’artista romano ha deciso di scrivere un intero disco, perché questo bel In fondo al '900 è un lavoro in cui si rivendica quasi con orgoglio di appartenere ad altra epoca. Già dal primo brano, Ufo Robot, dove i ricordi si vengono a mescolare e le grandi catastrofi umane e politiche (l’uccisione di Aldo Moro e il ritrovamento del suo corpo in una Renault 4 rossa) diventano dei frame che vanno a unirsi, nella mente di un ragazzino, a quelli di un cartone animato giapponese. E, soprattutto, nella title track - l’epitome del disco e nella cinquina delle Targhe Tenco quale miglior singolo dell’anno - dove Tarquini abbandona la chitarra per il pianoforte, regalandoci un pezzo di rara intensità. Una canzone in cui Tarquini come il Napoleone di manzoniana memoria si siede idealmente tra i due secoli e da una parte rievoca le figure del passato (non a caso si cita 'Il posto delle fragole' di Ingmar Bergman) come il nonno e la madre e dall’altra si volge lo sguardo al presente e al futuro rappresentati dalla propria sposa (“In fondo al posto delle fragole buone/ quella ragazza con il cane blu/ era come un pensiero che non si toglie/ e che adesso è mia moglie”) e dal figlio. Un brano che ricorda il miglior De Gregori. Ma sia detto con forza, non perché Tarquini voglia emulare, ma perché i riferimenti musicali e culturali quelli sono poi alla fine (e d’altronde De Gregori è espressamente citato proprio in Ufo Robot: “E mi metto sull’attenti quando canta Francesco”). 

In fondo al '900 è infatti, anche musicalmente parlando, un disco antimodernista e novecentesco. Tra chitarre acustiche che sanno molto di folk, country e bluegrass americano e il meglio del folk studio romano anni Settanta (d’altronde Tarquini aveva già dedicato un intero lavoro al troppo spesso dimenticato Stefano Rosso), passando anche, però, per il raggae molto funkeggiante di L’amore in frigo e il country-waltz di Parakalò.

 

Forte è però anche la vena narrativa, la voglia di raccontare insomma storie di persone comuni intrappolate dal grigiore della vita quotidiana, come quella di due punk-a-bestia che vorrebbero andare a fare il bagno ad Ostia e si ritrovano sommersi da un’acquazzone (Pioggia d’estate), o quella della cassiera del supermercato che stanca di un lavoro alienante si mette a cantare un blues a cappella nel microfono della cassa (Cassa (in) quattro). Non manca, poi, anche una riflessione sul ruolo del cantautore (indipendente) in questo strano mercato discografico che di mercato (nel senso di vendite) ha sempre meno. Tarquini lo fa in Cantautori indipendenti dove coinvolge un collega cantautore con il quale ha diviso più volte il palco, Federico Sirianni.

In conclusione, e come già detto, un disco volutamente e coraggiosamente anti-modernista che farà forse storcere il naso ai fautori delle “nuove sonorità”, ma che è scritto e suonato con grande classe e grande professionalità. Tarquini, insomma, non si abbassa alle effimere mode del momento. Scrive - e spesso la fa davvero bene - come sa e vuole scrivere, non nascondendo i propri riferimenti culturali e musicali, ma amalgamandoli all’interno di una sua personalissima poetica sospesa tra intenso lirismo e impegno sociale. Come direbbe lui stesso, il segreto… “In fondo è tutto qui”.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Fabrizio Chiapello e Andrea Tarquini 
  • Anno: 2022
  • Durata: 31.43
  • Etichetta: MoovOn

Elenco delle tracce

01 Ufo Robot

02 Cantautori indipendenti

03 L’amore in frigo

04 In fondo al 900

05 Cassa (in) quattro

06 Parakalò

07 Uve al sole

08 Pioggia d’estate

09 Adios amigos 

Brani migliori

  1. In fondo al 900
  2. Ufo Robot
  3. Cantautori indipendenti