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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Edoardo De Angelis

Il cantautore necessario Vol. 2

Era il 2016 ed Edoardo De Angelis se ne uscì con un lavoro fin dal titolo assai programmatico: “Il cantautore necessario”, con quell’aggettivo che dice tutto, ma contemporaneamente spalanca le porte alle più diverse interpretazioni. Ora, se c’è in Italia qualcuno che se ne intende di canzone d’autore, questo è proprio il barbuto co-autore di Lella e di altre stupende canzoni, non solo nella sua decennale veste di artista in proprio, ma anche in quelle, altrettanto storiche, di giornalista, discografico (a lui si deve la scoperta di Max Manfredi e la riscoperta di Sergio Endrigo), autore e operatore culturale. Ciò nonostante, l’album, che volgarizzando assai, potremmo chiamare di cover di colleghi cantautori, spiazzò un poco qualcuno, perché non era poi così consueto pensare un cantautore negli umili panni di un semplice interprete. E però l’album aveva convinto molti, catturati dal delicato impasto sonoro acustico e dalla cavernosa voce del titolare, capace di portare note basse con pastosa nonchalance.

A distanza di sei anni, smentendo la sentenza pavesiana che non bisognerebbe mai tornare nei posti in cui si è stati una volta felici, ecco che De Angelis ci riprova dando alle stampe il seguito di quel lavoro Il cantautore necessario Vol.2 e richiamando a raccolta il dream team che già lo aveva affiancato nel primo episodio: Francesco De Gregori (produzione artistica, ma anche armonica in due brani) e Michele Ascolese ( nella foto sotto con De Angelis), un chitarrista di eccezionale tecnica e gusto che molti ricorderanno a fianco dell’ultimo De André, o insieme a Roberto Vecchioni, Teresa De Sio, Ornella Vanoni, Gino Paoli e tanti altri. E’ naturale quindi che molti siano i punti di contatto con il disco predecessore, a cominciare dai delicati arrangiamenti acustici che disegnano, con sostanziale rispetto degli originali, morbide ballate, velate cadenze latine o moderati swing, e tanto calore che trasuda da ogni nota, sì che ti sembra quasi di sentire l’odore del legno dello strumento, il tocco leggero delle dita sulle corde, lo sfrinire delle spazzole sulle pelli.

Ma se siete cresciuti con la Settimana Enigmistica, o qualcuno degli altri mille tentativi di imitazione, vi sarete anche voi trastullati con il “Trova le differenze”, ed è quindi inevitabile, trattandosi di un “volume due”, tornare a baloccarci con quel giochino come si faceva da bambini dopo che i complicati cruciverba di Bartezzaghi padre ci avevano respinto indietro con perdite (“Cresci, studia, impara, e poi ripassa”, ci dicevano quei complicati rompicapo, e mai lezione ci fu più preziosa). Ordunque, se il fratellone del 2016, dovendo tracciare con fierezza un solco in un mondo che fino a qualche anno prima rifuggiva la parola cantautore come la peste (per poi riappropriarsene, spesso indebitamente), prediligeva molto, pur con qualche eccezione, il repertorio classico (“La canzone dell’amore perduto” di De André, “Mio fratello che guardi il mondo” di Fossati, “Amara terra mia” di Modugno, “Io e te Maria” di Ciampi, e via andando tra Paoli, Tenco, Jannacci, Gaber), al fratellino del 2022, come capita in molte famiglie, si è concessa un po’ più di libertà, essendo molti paletti già belli che posizionati.

Ed ecco quindi, fin dal pezzo di apertura spuntare quella Stella del nord, capolavoro misconosciuto (ahi Italia…) del compianto Goran Kuzminac, girato, da lento fingerpicking che era, un po’ a giga celtica e un po’ a country rock con bouzuki e fisarmonica in primo piano. Già da questo apodittico imprinting, il sagace ascoltatore comprende che questa volta il viaggio in cui si è imbarcato con Capitan De Angelis percorrerà anche altre rotte, non solo quella di Cristoforo Colombo. A confermare l’impressione, scorrendo la scaletta, ci si imbatte nella bella ripresa di Gianmaria Testa con il quasi valzer di Gli amanti di Roma, e poi in Un piccolo aiuto uno di quei pezzi che non ci si capacita di come mai non siano nel juke box della memoria di tutti, vista la cristallina bellezza e il nome dell’autore (quello Zucchero che la pubblicò nel 1985 e che due anni dopo sarebbe decollato con “Blue’s”). Bene hanno fatto quindi De Angelis e i suoi a riprenderla, colorarla di una morbida bossa nova, e farcela riscoprire in tutta la sua scintillante poesia (sì, Zucchero e poesia si possono scrivere nella stessa frase).

E anche quando torna su autori ormai sul piedistallo della canzone d’autore, le scelte non sono quasi mai pronosticabili: pensate alla Sparring partner di Paolo Conte (con l’armonica di De Gregori che sostituisce alla grande il kazoo dell’Uomo del Mocambo) oppure a Le cose della vita di Antonello Venditti, in ricordo dei bei tempi del Folkstudio, o L’amore ai tempi del fascismo di Claudio Lolli (qua in una versione accompagnata da musica, a differenza di quella solo recitata regalata all’omaggio collettivo “Lontano dagli errori e dagli eroi”). Se poi il Nostro vuole riconoscere l’arte (che fu) di Vasco Rossi, sceglie un pezzo da fan club nerd come Jenny è pazza, se deve prestare la sua voce al grande Mimmo Locasciulli non prende, chessò, “Intorno ai trent’anni” o “Confusi in un playback”, ma la sognante Gli occhi (e il dottore ricambia il favore suonando il suo magico piano). Se infine vuole metter mano nel canzoniere di Roberto Vecchioni sceglie una Blumun del ’93, quando la mitica età dell’oro del cantautore milanese è già passata, ma qualche bella zampata è ancora capace di darla. A fronte di tutto ciò, se avete capito il mio discorso, a discutibilissimo parere di chi scrive stonano un po’ (ma è peccato veniale, intendiamoci), la Vorrei di Guccini (un Guccini già incamminato nell’autunno della sua arte), impreziosita però dalla bella voce di Erica Boschiero e la (un po’ scontata) Prospettiva Nevski di Battiato (ma anche qua ascoltiamo un’altra intrigante voce femminile, quella di Daniela Colace).

Degno di menzione, per chi ancora non si arrende del tutto allo streaming e alla sua afasica musica liquida (o “musica gassosa”, come giustamente l’ha ribattezzata lo studioso Vito Vita), è l’elegante artwork del libretto con le belle note interne in cui l’autore spiega le scelte dei brani in scaletta, e le parole con cui omaggia i colleghi, assenti e presenti, di mille battaglie.

Quello che resta, una volta tirate le fila, è un’ “operazione sentimentale e culturale”, come scrive lo stesso De Angelis, di assoluto spessore, capace di illuminare con taglio inedito angoli nascosti di canzoni che qualcuno potrebbe già conoscere, ma anche di farci riscoprire pezzi che, presi nella frenesia del nuovo, ci eravamo persi, o avevamo -incredibilmente- dimenticato. Di questo, e di tanto altro, dovremmo essere grati a questo ostinato settantasettenne che da decenni continua a spiegarci, con la sua poliedrica attività, l’arte di mettere certe parole su certe note, e poi saperle dire, perché serve anche questo.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Francesco De Gregori Direttore artistico: Michele Ascolese
  • Anno: 2022
  • Durata: 45:00
  • Etichetta: Egea Music

Elenco delle tracce

01. Stella del Nord (Goran Kuzminac)
02. Gli Amanti di Roma (Gianmaria Testa)
03. Vorrei (Francesco Guccini)
04. Un piccolo aiuto (Zucchero)
05. Sparring Partner (Paolo Conte)
06. L'Amore ai Tempi del Fascismo (Claudio Lolli)
07. Le Cose della Vita (Antonello Venditti)
08. Jenny è Pazza (Vasco Rossi)
09. Nocturne in D Minor (P.I. Tchaikovsky)
10. Prospettiva Nevsky (Franco Battiato)
11. Gli occhi (Mimmo Locasciulli)
12. Prendi la Luna (Fabio Concato)
13. Blumun (Roberto Vecchioni)

Brani migliori

  1. Sparring Partner
  2. Stella del nord
  3. Un piccolo aiuto

Musicisti

Edoardo De Angelis (voce), Michele Ascolese (chitarre e bouzuki irlandese), Kyung-Mi Lee (violoncello), Stefano Indino (fisarmonica), Raul Scebba (percussioni), Primiano Di Biase (organo hammond).
Ospiti: Erica Boschiero (voce in 3), Daniela Colace (voce in 10), Neri Marcorè (voce in 2), Mimmo Epifani (mandolino in 2), Mimmo Locasciulli (pianoforte in 11), Francesco De Gregori (armonica in 5 e 8).