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AA.VV.

Donnacirco

Nel mondo della cultura, e della musica, a volte succedono strani episodi. Succede che un disco venga concepito nel 1973, che sia registrato e stampato nel 1974, ma che non venga mai distribuito, rischiando di finire nell’oblio senza essere nemmeno ‘nato’. Ma può succedere che, quasi 50 anni dopo, quello stesso disco veda finalmente la luce, attraverso un medium allora inimmaginabile come il compact disc, e che rinasca, in contemporanea, in una versione ad opera di altri artisti, disponibile anche in vinile.

È il curioso caso di Donna Circo, album nato dalla collaborazione di Paola Pallottino, che, oltre che in qualità di illustratrice e storica dell’arte, ricordiamo per aver scritto testi per Lucio Dalla e Angelo Branduardi, e la cantante e musicista Gianfranca Montedoro. Quel disco, rimasto fino a oggi in nascosto, raccontava con una straordinaria sintonia tra musica e parole, come se fosse stato composto da un unico autore, diversi aspetti della condizione femminile dell’epoca, con le sue disuguaglianze e difficoltà, utilizzando come metafora il mondo del circo. Dopo quasi mezzo secolo un collettivo di donne, alcune ormai riconosciute come Angela Baraldi e altre, come Una, ancora emergenti, ha reinterpretato l’album, con una piccola differenza nella grafia (Donnacirco, come se ormai i due elementi fossero diventati un unicum) dando una nuova veste a brani che sembrano scritti oggi. Non si tratta di una frase fatta, perché se leggiamo i testi l’impressione è proprio questa. Gli atti di violenza, anche fatale, non venivano ancora definiti “femminicidi”, alcuni ruoli nella società erano preclusi, mentre oggi possono essere ricoperti da donne (però a quali condizioni? Con maggiore fatica e minori riconoscimenti rispetto alla controparte, forse), e l’aborto in Italia non è più illegale, ma la condizione in cui si trova chi lo affronta resta molto delicata.

 

Insomma, i contenuti erano e naturalmente sono ancora, in questa rivisitazione, meritevoli di attenzione. Il linguaggio in alcuni passaggi è efficace, quasi chirurgico, mentre in altri mostra alcune smagliature.

Dal punto di vista degli arrangiamenti, la squadra ha indubbiamente lavorato bene. Si tratta di una squadra quasi totalmente femminile (contrariamente all’originale, in cui tutti i musicisti erano uomini), con l’eccezione del produttore. I dodici brani sembrano abiti diversi, che provengono dallo stesso guardaroba, perché, pur nella varietà di stili e di voci, scorrono uno dopo l’altro componendo una tracklist fluida.

Artiste:
Alice Albertazzi, Enza Amato, Angela Baraldi, Francesca Bono, Vittoria Burattini (dei Massimo Volume),  Meike Clarelli, Eva Geatti, NicoNote (Nicoletta Magalotti), Marcella Riccardi, Valeria Sturba, Suz (Susanna La Polla De Giovanni) e Una (Marzia Stano).

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Ezra Capogna
  • Anno: 2021
  • Durata: 36:05
  • Etichetta: La Tempesta Dischi

Elenco delle tracce

01. Donnacirco
02. A cuore aperto
03. A dodici metri
04. I due giocolieri
05. La cavallerizza
06. Trenta coltelli
07. Gli elefanti sono tanti
08. La tigre del Bengala
09. Ma per fortuna c’è la banda
10. Che pazzi i pagliacci
11. La scontorsionista

 

12. La grande parata

Brani migliori

  1. A cuore aperto
  2. Gli elefanti sono tanti
  3. La tigre del Bengala

Musicisti

Chiara Antonozzi: basso - Irene Elena: chitarra - Vittoria Burattini: batteria - Laura Agnusdei: sax - Sara Ardizzoni: chitarra - Marcella Menozzi: chitarra