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Fabularasa

D'amore e di marea

Dopo un primo album salutato con favore dalla critica, dopo quella sorta d’investitura ufficiale che è la partecipazione al Premio Tenco (nel 2011) e dopo svariate altre cose, ecco Fabularasa al secondo lavoro, con la benedizione di un manipolo di ospiti, fra i quali, per prestigio, preziosità e continuità di presenza, citeremmo in primis l’Oregon Paul McCandless.

Il disco riconferma da subito l’amore dei quattro pugliesi per sonorità lievi, ariose, nitide, e una maniera di intendere la canzone piana e levigata. Ciò può determinare, a volte, un’impressione di epidemicità, di scavo limitato, ciò che qua e là accade anche in questo album, ma alla fine il peso reale, complessivo, dell’opera si sostanzia comunque, lentamente, nel segno di una specificità che trasmette (e si fonda su) i caratteri appena evidenziati.

Ci sono brani più accondiscendenti, aperti, come l’iniziale Rabdomanza (dove si coglie un che di fossatiano, come del resto nel Regalo e in Leggero, ospite Giua) e L’oro del mondo, ci sono episodi più soffici ed evocativi, di estrema eleganza, come Serenata della controra, Fiore di vento, sorprendentemente bindiana sia sul piano vocal-interpretativo che, a tratti, nella stessa scrittura, e come la conclusiva Majorana si imbarca sul postale, fra le indiscutibili gemme del cd, elegiaca ed evocativa (con le fragranze della chitarra portoghese) e ci sono, anche, riletture di pagine esterne alle “penne” del gruppo, tipo Siciliana, dalla “Cavalleria rusticana” di Mascagni (testo di Giovanni Verga, in dialetto siculo) e soprattutto Recessione, un testo di Pier Paolo Pasolini musicato da Mino Di Martino dei Giganti, certamente uno dei vertici del disco (con qualcosa di dalliano), senza dimenticare le citazioni dalla “Marinella” di De André e, parafrasata, dal quinto canto dell’Inferno dantesco (quello di Paolo e Francesca), contenute in Lunamare (che ha, nel suo caso, qualcosa che ricorda un Cammariere, nell’apertura del refrain).

Insomma: gli input non mancano, in un disco si fa ascoltare con legittima soddisfazione.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Fabularasa
  • Anno: 2012
  • Durata: 50:12
  • Etichetta: Radar

Elenco delle tracce

01. Rabdomanza (G.L. Basso; L. Sebastiani e G.L. Basso)

02. Il regalo (G.L. Basso; M. Colaninno e V. Ottolino)

03. L'oro del mondo (G.L. Basso; V. Ottolino e L. Sebastiani)

04. Serenata della controra (G.L. Basso; M. Colaninno)

05. Leggero (G.L. Basso; V. Ottolino e G.L. Basso)

06. Siciliana (G.Verga; P. Mascagni)

07. Aria (G.L. Basso; G. Berlen, L. Sebastiani e G.L. Basso)

08. Recessione (PP. Pasolini; G. Di Martino)

09. Fiore di vento (G.L. Basso; L. Sebastiani e G.L. Basso)

10. Lunamare (G.L. Basso; L. Sebastiani e G.L. Basso)

11. Majorana si imbarca sul postale (G.L. Basso; M. Colaninno e V. Ottolino)

Brani migliori

  1. Serenata della controra
  2. Recessione
  3. Majorana si imbarca sul postale

Musicisti

Luca Basso: voce  -   Vito Ottolino: chitarre  -  
Leopoldo Sebastiani: basso elettrico, tastiere, percussioni  -  
Giuseppe Berlen: batteria, percussioni   OSPITI       Maurizio Lampugnani: percussioni in 01, 02, 05, 07, 10  -   Giorgio Distante: tromba in 01, 11  -   Gabriele Mirabassi: clarinetto in 02, 08  -  
Paul McCandless: sax soprano, oboe, corno inglese, flauto in 03, 04, 07, 09  -  
Giua: voce in 05  -   Fabrizio Piepoli: voce in 07  -   Gianni Vanchieri: bouzouki in 07