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Bobo Rondelli

Come i carnevali

Carnevale è la festa della verità: dietro lo scherzo, dietro la maschera, è la verità profonda del mondo a mostrarsi. La verità della vita che proprio durante questo circo impazzito manifesta uno dei suoi volti più veri: l’assurdo. Lo copre con la maschera dell’ironia, che nel suo travolgere e stravolgere tutto sa parlare in modo chiaro ad ascoltatori attenti.

Si chiama Come i carnevali il nuovo album di Bobo Rondelli, il giullare più acuto e saggio del villaggio (Livorno nella fattispecie, città sempre nuovamente narrata dal cantautore). L’omaggio in realtà non è alla festa, bensì a Emanuel Carnevali, il poeta toscano di inizio Novecento emigrato in America e rimasto ingiustamente poco conosciuto in patria, ma che per Rondelli ebbe un’influenza decisiva sul movimento della Beat Generation. Ma proprio come in un carnevale, situazioni assurdamente vere si alternano tra le tracce di questo disco insieme intimo e ironico, dalle atmosfere sognanti che ricordano Per amor del cielo, uno dei lavori migliori di Rondelli. E come un carnevale è Bobo stesso: la dolce malinconia del suo pensiero indossa maschere farsesche, lui sul palco è un tripudio di energia e battute, balletti e imitazioni. Così è stato alla Salumeria della Musica di Milano, dove il suo tour ha recentemente fatto tappa. Non solo Rondelli sul palco (accompagnato dai suoi storici amici e musicisti Fabio Marchiori e Simone Padovani), gli spettatori hanno visto prendere vita Mastroianni e Jannacci, Moravia e Lou Reed…

Questo “mascherarsi” del cantautore è stato perfettamente colto dal regista Paolo Virzì, che gli ha dedicato il docufilm L’uomo che aveva picchiato la testa (titolo ispirato a una delle canzone incise da Rondelli con gli Ottavo Padiglione, la sua band degli esordi), un viaggio nella musica e nella vita di Bobo, girato nella sua Livorno. Proprio con la canzone Carnevali si apre il nuovo album: il pezzo è un omaggio al poeta, ma anche una sorta di testamento del cantautore. “Sto con Ciampi e Carnevali, ed altri poeti guaritori dell’inutile”, un tributo alla bellezza e alla verità dell’inutile, al suo essere linfa vitale, coriandolo che colora il grigio delle strade (e delle vite). Non certo un vezzo da Disperati, intellettuali, ubriaconi, ma un atteggiamento esistenziale che apre all’utopia. Con Cielo e Terra (scritta insieme a Francesco Bianconi dei Baustelle, che ha collaborato al disco) Rondelli prosegue con gli omaggi letterari: un ritmo coinvolgente e molto orecchiabile accompagna un testo ispirato alle Notti bianche di Dostoevskij (trasposto al cinema da Visconti con un cambiamento di ambientazione: dalla Russia, a Livorno), la storia di un amore desiderato e rimasto sospeso.

L’amore è certamente il filo conduttore dell’album, cantato in forme diverse e mai scontate: troviamo gli indecisi tra la stabilità coniugale e il libertinaggio; La voglia matta di un divertente e onesto cinquantenne che si gode il paradiso regalatogli da una giovane Lolita (ispirato al celebre personaggio di Tognazzi, un attore che per il nostro è un riferimento nel suo incarnare l’uomo con tutti i suoi vizi e difetti); la profondità di un sentimento che resta indelebile ad accompagnare le vite anche dopo la fine di una storia… Ma anche i legami familiari, quello strampalato e non convenzionale con i figli, protagonisti in Autorizza papà di scorrazzate in motorino senza casco e bischerate di ogni sorta; e quello con la madre, Nara F., alla quale Bobo ha dedicato un momento di intima dolcezza nel suo live di Milano: mani in tasca, occhi chiusi, capo appena un po’ chino e una malinconica tenerezza.

E infine, a conclusione dell’album, il “gesto di poesia assoluta” del Maestro Goldszimit, un eroico pedagogo ebreo che durante la seconda guerra mondiale sceglie di accompagnare dentro l’arcobaleno alcuni bambini vittime della Shoah.


Un album profondo, denso di riferimenti al cinema e alla letteratura, impreziosito dalla voce personalissima di Bobo e da arrangiamenti che lo rendono appetibile anche per un pubblico più ampio rispetto a quello degli aficionados.

(Foto di Sebastiano Toma e Luca Carcano in occasione dei live di Milano e Firenze)


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Filippo Gatti
  • Anno: 2015
  • Durata: 32:27
  • Etichetta: Picicca Dischi/The Cage

Elenco delle tracce

01. Carnevali
02. Cielo e terra
03. Qualche volta sogno
04. Autorizza papà
05. Nara F.
06. La statale cosmica
07. La voglia matta
08. Tieni il mio amore
09. Ugo’s dilemma
10. Maestro Goldszmit

Brani migliori

  1. Carnevali
  2. Cielo e terra
  3. La voglia matta

Musicisti

Bobo Rondelli:  voce, chitarre, ukulele  -  Fabio Marchiori: pianoforte, tastiere, rhodes piano bass  -  Simone Padovani:  batteria, congas e percussioni  -  Francesco Bianconi: organo, chitarre e synth  -  Francesco Pellegrini:  chitarra elettrica  -  Tony Cattano:  trombone  -  Pippo Ceccarini: tromba  -  Dimitri Grechi Espinoza: sax alto  -  Beppe Scardino: sax baritono  -  Filippo Gatti: cori