ultime notizie

Domenica è il nuovo singolo di ...

  La data scelta per l’uscita di questo nuovo singolo non è una data a caso. Infatti, scegliere il 1° maggio non può che rafforzare il messaggio che il brano Domenica ...

Circolo Arci Xanadu, Como

Bobo Rondelli

Peccato per il poco pubblico perché un Bobo Rondelli in gran spolvero come quello visto all’opera venerdì sera al Circolo Arci Xanadu di Como (ex Spazio Gloria) avrebbe meritato ben altri numeri, però al sempre imprevedibile artista non è certo mancato il calore del pubblico in sala.

A scaldare l’atmosfera prima del suo ingresso sul palco ci ha pensato un giovane artista lariano che risponde al nome di Marco Castelli, che si è esibito in un breve set di circa mezz’ora insieme alla propria Fabolous Swingband formata da Alberto Santambrogio alla chitarra, Marco Gnemmi al sassofono, Stefano Gulani alla fisarmonica, Enrico Monaco al contrabbasso e Marco Carnelli alla batteria. Castelli ha colto l’occasione per presentare in anteprima alcuni pezzi del suo prossimo disco (il quarto dopo Argomenti di conversazione, Rhumbar e Stato brado) in uscita nei primi mesi del 2011. È cresciuto artisticamente e si avverte, sarà forse anche l’essere diventato papà da poco, ma c’è una netta evoluzione nella fattezza dei nuovi brani, meno scanzonati e grotteschi, più ricercati e ironici, più attenti anche al mondo circostante. Così accanto a brani pur sempre accattivanti e spensierati come Frisbee trovano spazio brani onirici come La marcia dei tasti o più riflessivi come la bella Cuor contento che chiude l’esibizione per lasciare “spazio a chi viene da più lontano” come sottolinea lo stesso Castelli.

 

Il vero protagonista della serata viene certamente da più lontano, arriva da Livorno patria di un artista geniale quanto controverso, amorevole quanto scontroso, mi riferisco ovviamente allo scomparso Piero Ciampi. Saranno i comuni natali ma anche Bobo Rondelli ha in se questa duplice personalità che lo porta ad essere irriverente e sarcastico quando nella sua fulminea partenza canta Vitelloni per poi essere, poco dopo, tenero e delicato quando ricordando i propri genitori, ci canta la splendida Per amor del cielo.

Legata ancora ai ricordi dell’infanzia è un’altra dolcissima canzone La marmellata e di ricordi in ricordi si passa a Madame Sitrì in cui ci parla come solo lui sa fare della sua Livorno passando anche per un bordello.

Gran parte della serata è uno sguardo rivolto ad un passato ormai perduto, che fa ancora più male se si pensa all’attuale presente, uno dei momenti più toccanti è stato quello in cui Bobo ha letto alcuni passi del suo libro A me ciam Bert, dedicato a suo padre, di origini emiliane, per leggere, ha dovuto inforcare gli occhiali, dopo esser sceso dal palco per andare a prenderseli nella giacca lasciata in camerino … gli anni si sa passano per tutti e Bobo non si sottrae certo alla regola, ma il tempo trascorso dall’ultima sua esibizione live cui ho personalmente assistito (si parla del 2005 al circolo Matatu di Milano) non ha fatto altro che far maturare questo talento della canzone d’autore italiana, si sono ammorbidite le spigolature, si sono maggiormente equilibrate le parti umoristiche con quelle più serie e ne è uscito un ritratto d’artista vero autentico.

Certo non sono mancati i momenti esilaranti come quando si è messo in testa il trespolo porta chitarre che lì per lì gli ha suggerito l’idea di una parodia dell’uomo cornuto, ma “si sa meglio cornuti che segaioli” o quando prima di eseguire uno dei suoi storici cavalli di battaglia Gigiballa ha imitato la voce o meglio il grugnito di Bossi dicendo “lo vedrei bene in uno zoo”, ha poi parlato del Papa e della pedofilia dicendo “beh questo è meglio non lo mettiate su Youtube” per poi correggersi subito dopo dicendo “ma si che cazzo me ne frega, mettetelo pure”.

Questa volta però a rimanere in mente sono stati i momenti più intimi quelli che ci hanno rivelato un Bobo Rondelli capace di omaggiare in maniera splendida Piero Ciampi cantando proprio in chiusura Lungo treno del sud, prima di lasciar riemergere per un attimo il suo alter ego con Gigolò e quindi chiudere con tutta la delicatezza di Canto di un babbo precario.

Grandissimo!

Con Bobo Rondelli hanno suonato: Fabio Marchiori tastiere, Dimitri Espinoza sax, Steve Lunardi violino, Filippo Gatti basso/chitarra, Simone Padovani batteria.

 

[Photo credits: Fabio Antonelli]

Share |

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Data: 2010-11-11
  • Luogo: Circolo Arci Xanadu, Como
  • Artista: Bobo Rondelli

Altri articoli di Fabio Antonelli