ultime notizie

Nuovo album per Roberta Giallo, anticipato ...

Quante volte aprendo un giornale, che sia cartaceo oppure online, veniamo travolti da notizie di attualità, cronaca dai toni negativi che ci predispongono a un senso di smarrimento e depressione ...

Tendachënt

Arnèis

“Gli strumenti musicali sono gli arnèis, gli attrezzi del nostro mestiere: oggetti meravigliosi da ascoltare, ma anche da vedere. (…) Ma l’arnèis è anche un vino, uno dei pochi bianchi della sontuosa enologia della nostra incomparabile terra, il Piemonte. Piemontesi siamo, ed orgogliosi di esserlo, ma solo perché il caso ci ha fatti nascere qui”: così la presentazione del disco da parte dei Tendachënt, gruppo nato nel 1997, in qualche modo a proseguire la ventennale esperienza della Ciapa Rusa, di cui sempre Maurizio Martinotti era stato leader fondatore. La differenza, a essere brutalmente sintetici (ma comunque corretti), è che il nuovo ensemble (di cui questo è il quarto album) utilizza una strumentazione più “contemporanea”, abbinando agli “arnèis” di cui sopra nuovi “attrezzi”, che non disdegnano per esempio l’elettrificazione, né “intingoli” rockeggianti. In altre parole: non si sono spinti in là come i Lou Dalfin, ma insomma…
Dominano una pienezza (ritmica, timbrica, di spazi saturati) e una danzabilità insite nella formula stessa, volta a raccogliere l’eredità del folk pedemontano (o lì intorno), magari risciacquandolo – come si diceva – a nuove fonti (con moderazione, in realtà). I brani strumentali si alternano (abbastanza regolarmente, tranne la cinquina finale di tracce live, del resto più delle altre massicciamente politematiche) con quelli cantati. Martinotti è di fatto autore di tutto ciò (il grosso) che non viene attinto dalla tradizione, con risultati sempre convincenti, anche se talvolta – fatto fisiologico, del resto – un po’ ripetitivi, magari sovrabbondanti. Un disco rivolto non solo ai patiti del ramo.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Maurizio Martinotti & Alessandro Panella
  • Anno: 2010
  • Durata: 62:35
  • Etichetta: FolkClub Ethnosuoni

Elenco delle tracce

01. Castello di Verrua
02. Marcia mora
03. La fija dal paisàn
04. Chantilly
05. I falciatori
06. Bombon / Mercu scüròt / Virà
07. Il ritorno
08. Piöva ans al Munfrà
09. Bargirola /Aria della bargirola
10. Re Luìs
11. Arabes-c / Riffdakif
12. La prisonnière et l'hirondelle / Re Carlin
13. Bric dal lüf / Bichos raros
14. Bel galant
15. La cadrega fiorïa / Aria dei sapadur
16. Il genovese / Aria del genovese
17. Ungino / Pümija
18. Monferrina /Paspartu / Monferrina d'Ivrea / Gamba 'd parnis
19. Re Rinald / Nasicoregò / Eyfonts terribile

Brani migliori

  1. Bombon / Mercu scüròt / Virà
  2. Il ritorno
  3. Monferrina /Paspartu / Monferrina d'Ivrea / Gamba 'd parnis

Musicisti

Maurizio Martinotti: voce, ghironda, epinette des Vosges, zufoli, scacciapensieri, mandola tenore
Enrico Negro: chitarre, mandola tenore, voce
Bruno Raiteri: violino, viola, voce
Mauro Basilio: violoncello, oud, tamburi a cornice, sonagli
Gigi Biolcati: percussioni, kalimba
Ospiti: Sonia Cestonaro: oboe in 06
Paul James: sax soprano in 07
Alessandro Panella: clavicembalo in 10