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Castello Visconteo, Pavia

Giorgia

La serata si è rivelata piuttosto calda e pungente, vuoi per i gradi atmosferici e le zanzare, vuoi per l’energia (che si trasforma in calore per chi è sotto il palco…) sprigionata dalla straordinaria voce di Giorgia.

Quando entra in scena (Il mio giorno migliore in quasi medley con Nessun dolore) con un abitino coloratissimo, se non la si conoscesse, ci si potrebbe porre diverse domande, tipo: chissà che vocina uscirà fuori da un corpo così minuto? Chissà se reggerà la serata?

E poi ti meravigli, ti incanti, ti stupisci del prestigio vocale di un’artista che col tempo ha sempre più affinato e ricercato tecniche canore che non si accontentano solamente di spaziare tra sonorità jazz e blues, ma vanno ad accarezzare e sfiorare l’hip pop (Tu mi porti su – brano tormentone scritto da Jovanotti).

Tra i pezzi che riempiono la serata molti sono tratti dal suo ultimo lavoro Dietro le apparenze, ma numerosi sono gli affacci sui suoi classici, da Come saprei, emozionante e calda, a Gocce di memoria fedele negli arrangiamenti alla versione studio, oppure Girasole con un nuovo finale.

La scena è dominata da spazi enormi con degli schermi sullo sfondo e con solo quattro musicisti sul palco: Claudio Storniolo, che torna per il secondo tour consecutivo al piano e alle tastiere e che Giorgia ha voluto fortemente avendo riconosciuto la sua bravura nelle collaborazioni con molti artisti, tra i quali gente come Luca Barbarossa, Francesco De Gregori e quella bella esperienza con il mai dimenticato Alex Baroni. Abbiamo poi Sonny Thompson, bassista magico della New Power Generation che ancora oggi collabora con Prince; Mylious Johnson un nome nuovo per tutti i fan di Giorgia ma per niente nuovo nel panorama musicale mondiale, visto che ha collaborato come batterista e percussionista con Pink, Queen Latifah, Linda Perry, Jessica Simpson e Quincy Jones oltre a ricordare che in Italia è stato il percussionista di Jovanotti e che collabora anche con Tiziano Ferro. Infine, Gianluca Ballarin, altro volto nuovo nella band di Giorgia, un tastierista e programmatore che da molto tempo si interessa di musica elettronica. A partire dal 1996 partecipa a molti progetti e da diversi anni fa stabilmente parte della band di Elisa. Un gruppo di musicisti di prim’ordine quindi, che sanno avvolgere e preparare alla perfezione ogni brano, quasi un pool di cuochi d’alta scuola che aspetta il suo maitre per il tocco finale

La serata scorre tra le note pazzesche che Giorgia riesce a tirar fuori su un pezzo come È l’amore che conta o la dolcezza con cui presenta Per fare a meno di te, giusto due esempi per ricordare come la sua voce ha il pregio di ottenere il massimo risultato senza dare segnali visibili di essere al limite, di essere sotto sforzo vocale. Un esempio di naturalezza che pur essendo ormai proverbiale, incanta ogni volta.

Ad un tratto, l’abitino e le scarpe da ginnastica lasciano il posto a qualcosa di inaspettato: Giorgia torna sul palco e con un suggestivo cambio di scenografia canta Dietro le apparenze, rimanendo in penombra. Accese le luci, un ventilatore e un particolarissimo abito bianco che ricorda la Marilyn di Quando la moglie è in vacanza la trasformano in una sorta di fata rock. Infatti, parte a mille la sezione ritmica per lanciare Vivi davvero e sullo sfondo vengono adesso proiettate immagini di proteste politiche che vanno a braccetto con l’energia esplosiva del pezzo.

Arriva anche l’omaggio ad una grande della musica internazionale che ci ha recentemente lasciato: come per incanto partono le note di I wanna dance with somebody dell’indimenticays e indimenticabile Whitney Houston. Interpretazione magistralmente eseguita anche grazie a degli ottimi arrangiamenti.

Si continua tra ritmi cadenzati ad altri che virano verso il blues (Di sole e d’azzurro, Spirito libero) e qualche siparietto sui problemi di vista e di lenti a contatto dimenticate, così come messaggi affettuosi al figlioletto che si è intravisto tra il pubblico, alla postazione mixer.

Siamo ormai alla fine di questo concerto e ancora una volta Giorgia ha dimostrato come si possa fare del pop nell’accezione più internazionale del termine (e non nel senso piatto con cui viene spesso inteso in Italia). Merito dei suoi musicisti, certo, della sua straordinaria voce, ma anche di un repertorio che ormai può attingere da vent’anni di carriera e può contare su autori italiani di grande spessore che nel tempo hanno collaborato con lei (ricordiamo almeno Pino Daniele, Zucchero, Eros Ramazzotti, Maurizio Fabrizio, Jovanotti). Ma crediamo anche che a darle questa capacità di respiro internazionale siano stati i personaggi di cui Giorgia si è sempre attorniata e con cui ha collaborato, gente come Herbie Hancock (qui a fianco nella foto), Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Roch Voisine, Elton John, Ronan Keating, Terence Blanchard, solo per citare i più noti. A questi vanno aggiunti la miriade di fonici, tecnici, turnisti, arrangiatori, produttori internazionali con cui Giorgia ha voluto sempre condividere la sua vita artistica. Tutto questo non poteva non arricchirla sotto il profilo artistico ed umano, contribuendo non poco a forgiare una mentalità dal respiro internazionale.

E se oggi ancora in molti (troppi) pensano a Giorgia come una brava, bravissima, ma “semplice” cantante di pop italiano è solo perché “lei” non ha ancora deciso di fare il grande passo. Quando Giorgia deciderà di affrontare il mercato internazionale in maniera pianificata e continuativa (quindi anche con tournée strutturate), allora saranno in molti a doversi ricredere: Giorgia Todrani, in arte Giorgia, è una delle realtà potenzialmente più internazionali che abbiamo in Italia. Più di quanto non abbia già fatto o dimostrato.


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In dettaglio

  • Data: 2012-07-26
  • Luogo: Castello Visconteo, Pavia
  • Artista: Giorgia

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