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SeiOttavi

Nella quinta puntata della nostra rubrica dedicata al canto a cappella Michele Manzotti a colloquio con i SeiOttavi, settetto siciliano tra cinema e sperimentazione di nuove forme d’esibizione.
foto di Fabrizio Altavilla
Stavolta i protagonisti della rubrica vengono da Sud. I palermitani SeiOttavi, da anni impegnati nel repertorio a cappella, hanno debuttato a Napoli con il loro spettacolo Cinematica, dedicato alle colonne sonore. Al loro attivo hanno anche la partecipazione al primo “X Factor”, la vittoria a “Solevoci Competition” e collaborazioni con i più importanti gruppi stranieri del settore. Con Vincenzo Gannuscio andiamo alla scoperta della formazione e dei suoi progetti, a partire dall'idea di Cinematica.
foto di Fabrizio Altavilla
«Il progetto risale a qualche anno fa quando decidemmo di intitolare un nostro concerto Il muto canta a cappella. Si trattava di un concerto accompagnato da immagini che si configurava come un percorso immaginario attraverso la storia del cinema. La scelta musicale però non era strettamente legata alle colonne sonore, ma spaziava fra diversi generi. A questa idea ha dato un forte impulso l'incontro con Morgan che in una delle puntate di “X Factor” ci propose un medley di celeberrime colonne sonore. Quell'esibizione fu una delle più apprezzate dal pubblico. “Cinematica” nasce mettendo insieme queste due esperienze. Si tratta di uno show musicale che attraverso colonne sonore (eseguite rigorosamente a cappella) racconta i “nostri” capisaldi del cinema mondiale. Non potendo portare in scena l’incredibile evolversi della storia del cinema universale, abbiamo scelto alcuni capitoli tematici, che a nostro avviso racchiudono i temi più popolari, rappresentativi e commoventi. Il viaggio di Cinematica diventa inevitabilmente un racconto della storia del cinema, ma narrata a modo nostro, ricomponendo sul palcoscenico quei tasselli ripescati nei nostri ricordi, che siamo certi saranno in gran parte anche cari al pubblico».
Fare una produzione nuova è un modo diverso per far conoscere il canto a cappella a un pubblico più vasto in Italia? «“Cinematica” è uno show musicale, non un concerto. Lo spettacolo ci vede impegnati non solo nel canto ma anche in movimenti coreografici e recitazione. Il risultato è decisamente affascinante e per la particolare formula si presta ad un pubblico più vasto che non sia solo quello degli appassionati del genere. Ma anche per questi ultimi lo spettacolo sarà una sorpresa, si scoprirà infatti un modo nuovo di concepire il canto a cappella che svincolandosi dalla formula "concerto" si avvicina piuttosto al mondo del musical».
Durante “X Factor” avete lanciato molti appelli perché la discografia si occupasse del genere a cappella. E' cambiato qualcosa? «Basta ascoltare le radio o fare un giro nei negozi di dischi per capire che in Italia purtroppo è cambiato ben poco sul versante della discografia. La musica a cappella (ad eccezione dei Neri per Caso) continua ad essere rilegata in una nicchia di mercato».
foto di Fabrizio Altavilla
Lavorare in Sicilia piuttosto che al Nord presenta vantaggi o no per lo sviluppo del canto a cappella? E a questo proposito riuscite a intravedere l'inizio di un movimento? «Purtroppo dobbiamo constatare con rammarico che in Sicilia si continua a far molta fatica a lavorare nel settore dello spettacolo. Si tratta certamente di una difficoltà che non viviamo soltanto noi che con il canto a cappella abbiamo scelto forse a priori quella che a tutt'oggi continua ad essere una  nicchia artistica. Facendo un raffronto con le nostre esperienze in varie città del nord Italia, crediamo comunque che la Sicilia potrebbe fare un piccolo sforzo in più. Ancora il canto a cappella non ha quello spazio che speravamo di trovare dopo la nostra esperienza televisiva che ritengo significativa. Noi però siamo molto tenaci, lavoravamo già prima di “X Factor” e stiamo continuando a farlo con grande dedizione e attenzione alla qualità e alla ricerca musicale. Siamo convinti che pian piano riusciremo a far innamorare sempre più persone (specialmente i giovani) di questo modo di fare musica».
foto di Fabrizio Altavilla
Sette voci sono un numero non frequentissimo nelle formazioni a cappella. Come vi comportate negli arrangiamenti? «La composizione del nostro gruppo si è stabilizzata nel corso dei primi anni di attività. Abbiamo provato varie formazioni prima di approdare a questa formula che per noi si è rivelata quella giusta. Gli arrangiamenti non rappresentano una grossa difficoltà poiché nascono al nostro interno. Vincenzo Biondo, Massimo e recentemente anche Alice scrivono pensando direttamente alla nostra formazione».

SeiOttavi

Elisa Smeriglio
Alice Sparti
Chiara Castello
Kristian Andrew Thomas Cipolla
Vincenzo Biondo
Vincenzo Gannuscio
Massimo Sigillò Massara

Carlo Gargano,  ingegnere del suono


Discografia
InOnda
, Autoprodotto, 2007

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