ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Carlo Pestelli

Un'ora d'aria

I liberisti e gli ottimisti della crisi che “non c’è” si tengano lontani da un’Un’ora d’aria di Carlo Pestelli. Il cantautore torinese canta le macerie fumanti di una società senza più passato, che brucia in fretta i (falsi) miti del presente; una società che sbandiera al vento parole ormai desemantizzate come “libertà”; una società che ha bandito persino il concetto di morte perché troppo poco cool: E ogni mito ho velocemente liquidato nel niente/ di questo presente/ […]/ di una città che non ha stima della morte/ dove importante è sempre e solo andare oltre” (Aria).

Una società in cui si è solo numeri di un supermercato, per cui tutto diventa merce, persino un sorriso (Libero mercato). Una società abitata da zombie “col culo in uscita dai jeans”, da pseudo artisti che si autoaffermano tali superati i cinquant’anni e da manager rampanti (Bar sotto casa). Sedicenti vivi, già inconsapevolmente condannati a morte… o già morti.

Esattamente come il dead man walking di Radio bugliolo, il quale però sa di essere stato condannato e ha il coraggio di guardare in faccia le persone che oltre il vetro sono venute ad assistere allo spettacolo dell’esecuzione. E così Pestelli alza lo sguardo, l’orizzonte si allarga: dall’Italia agli Stati Uniti, dagli Stati Uniti alla Palestina. La colomba bianca cerca un rifugio, un asilo in cui far riposare le stanche ali ferite, inseguita dal corvo, dall’avvoltoio e dalla nube nera dei generali, dei “banchieri/ e dei loro cannoni” (Paloma blanca).

A movimento ascendente fa seguito movimento discendente: dall’Italia alla Terra, dalla Terra a Torino. Lungo Dora di notte è bellissima da attraversare mentre tutti dormono, soprattutto la donna amata, in attesa di un’aurora in cui si dovranno indossare “sorrisi/ che verranno bene a colazione” (Lungo fiume). Un contatto umano vero è quello che allora forse ci può salvare dalla follia quotidiana (Senza di te). O forse lo può fare solo il nostro – liberatorio - funerale (Il mio funerale).

Musicalmente il disco mostra l’“eclettismo” di Pestelli, il quale si muove tra ballate di ascendenza “americana” e talking blues; tra melodie popolari (Paloma blanca può ricordare le ricerche della Marini e anche il primissimo De André) e svisate jazziste (grazie anche alla presenza di Giorgio Li Calzi e Gianni Coscia). Tra echi brassensiani (Il mio funerale) e un certo modo di incedere alla Bersani (Senza di te).

Una menzione speciale anche al bel libretto che accompagna il cd. Ogni testo è, infatti, “introdotto” e per certi “esplicitato” da un’opera della brava Cristiana Daneo.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Alex Gariazzo e Carlo Pestelli
  • Anno: 2009
  • Durata: 37:17
  • Etichetta: Block Nota

Elenco delle tracce

01. Poco
02. Aria
03. Bar sotto casa
04. Lungo il fiume
05. Paloma blanca
06. Radio bugliolo
07. Libero mercato
08. Senza di te
09. Il mio funerale

Brani migliori

  1. Senza di te
  2. Il mio funerale

Musicisti

Carlo Pestelli: chitarre e voce
Luca Bertinaria: contrabbasso
Roberto “Rhobbo” Bovolenta: chitarre
Sem Cigna: batteria e programmazione
Gianni Coscia: fisarmonica
Alex Gariazzo: chitarre, basso, mandolino, percussioni e cori
Marco “Benz” Gentile: viola, violino, basso e cori
Lalli : voci
Giorgio Li Calzi: tromba
Luca “Lallo” Mangani: basso
Stefano Melis: clarinetto
Tommaso Testa: basso