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Anaïs

The Belle of Amherst

Squadra che vince non si cambia, forse. Devono averlo pensato i genovesi Anaïs, che orfani del chitarrista Franco Zaio, hanno comunque deciso di continuare ad esplorare l'opera della poetessa statunitense Emily Dickinson e dopo il primo episodio del 2020 (Emily Dickinson – Because I could not stop for death), musicano altre 8 composizioni della poetessa americana, sconosciuta in vita e diventata culto al ritrovamento delle sue opere.

Più spazio dunque a Mauro Ghirlanda, mentre Guido Zanone gestisce sempre in modo impeccabile la ritmica, in un album che ha momenti più ruspanti del predecessore e dove la voce di Vera Vittoria Rossa schiaccia di più sull'acceleratore, dimostrandosi valore aggiunto e soprattutto perfetta per i testi introspettivi della Dickinson. Si spazia sempre tra il Bristol Sound e i REM più eterei, ma nonostante la riduzione dell'organico, la band dimostra di essere cresciuta e di saper maneggiare con destrezza materiale non certo semplice, in primis per il “peso” dell'autrice delle liriche, ma anche per la capacità non scontata di riuscire a renderlo attuale, contemporaneo, accessibile e in alcuni episodi, ad esempio Little Rose, quasi radiofonico, col suo profumo di Depeche Mode.

Le 8 opere scelte hanno come tema predominante l'amore, non solo verso una data persona, ma verso la vita stessa, con tutte le difficoltà che le condizioni di salute creavano alla poetessa. Un amore ostinato, nonostante i rifiuti, come in Bind me, dove la chitarra graffia in toni quasi rock, nonostante l'obbligata solitudine, come in Slant of light (È il Sigillo della Disperazione - Un'imperiale afflizione) o nella straziante My letter to the world (Il suo messaggio è affidato a mani che non posso vedere, per amor suo dolci compatrioti giudicate teneramente me), un grido disperato e forse afono di richiesta. Resta forte il senso di un'operazione certo ardua, di una sfida forse impari che gli Anaïs affrontano con passione e rispetto. Un ponte tra passato e presente che ha comunque creato interesse, come dimostrano le magliette della “Emily – Punk” create da Isidoro Reta e diventate presto oggetto di culto tra i fans o come le esibizioni teatrali di “Dickinson Unplugged” che hanno visto la collaborazione della band con l'attrice Eva Cambiale ed il regista Carlo Orlando. Interesse che ha anche varcato i confini nazionali e ha portato la band a lavorare con il videomaker tedesco Georg Gaigl.

In poco meno di mezz'ora, gli Anaïs riescono dunque a confezionare un lavoro che apre diversi percorsi, poetici, musicali, teatrali, visuali, senza venir meno al loro ormai riconoscibile stile.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Anaïs e Mattia Cominotto
  • Anno: 2022
  • Durata: 23:40
  • Etichetta: Viceversa Records – Marsiglia Records

Elenco delle tracce

01.  Bind me
02.  Slant of light
03.  My letter to the world
04.  Little rose
05.  Of bronze and blaze
06.  I heard a fly
07.  Heart

Brani migliori

  1. My letter to the world
  2. Little Rose
  3. I heard a fly