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Il Pan del Diavolo

Sono all’osso

É sorprendente quanto possa risultare abrasivo e corrosivo il sound di un disco di chitarre, bouzouki, banjo e grancassa. Un certo cantautorato folk a volte lascia una sensazione di assoluta saturazione del genere da un punto di vista musicale, finendo per appiattirsi sull’esclusiva importanza delle parole. Questo duo palermitano, invece, al suo esordio su lp dopo un folgorante ep, esibisce un campionario vasto di potenzialità, tutte godibilissime, contenute nelle sonorità acustiche. 

Così in queste dodici canzoni si raccoglie l’attitudine immediata e on the road del country, che sa di polvere e km macinati, l’enfasi rabbiosa e ritmica del punk, un rockabilly vintage e divertente (Blu laguna) e il più contagioso folk n’ roll, mentre in Bomba nel cuore, con ospiti gli Zen Circus, si sfiora, seppure in acustico, un noise-rock vorticoso e acido, quello ascoltato e praticato in Italia ad esempio dal Teatro degli Orrori e prima ancora dei Super Elastic Bubble Plastic. I brani di Alosi/Bartolo sono una giostra di personaggi grotteschi e dissacrati, che cavalcano un ritmo trascinante e inesorabile, popolare nella semplicità di struttura dei pezzi che attinge dalle radici folk la sua forza naturale, ma raffinato nel suo spessore e sapore internazionale.

I momenti più ulceranti del disco, tra testi più aspri e maggiore aggressività musicale, ricordano la ruvidità vocale e la vena surreale di Bugo, come la violenza verbale e la drammaticità di Vasco Brondi. Tuttavia l’ironia “attoriale” del primo si compone in una satira levigata di vizi e caratteri, squallori e carnevali, che a tratti rammenta persino l’eleganza fantasiosa di un Capossela (si ascolti per esempio la “fumettistica” Scarpette a punta, solo voce e chitarra), mentre l’istinto “virale” delle canzoni vomitate del secondo assume una veste più colta e sapiente, ma dall’effetto comunque travolgente, seppure un po’ più mediato. Questa impressione di effettiva limatura dei pezzi d’altronde è rafforzata anche da una produzione che ha ovattato e ripulito qui e lì i suoni, ma non perdono mai smalto le interpretazioni di Alosi, cantastorie caustico e mordace, che riesce a non aderire mai all’estetica facile dell’eccesso, anche tra gli urli.

Sono all’osso risulta un disco atipico, di un’originalità che ha prosciugato le sue fonti fino pressoché a cancellarle: qualunque accostamento qui proposto può solo avere la funzione di un’indicazione generica. Che spinga all’ascolto di uno dei migliori progetti attuali dell’indie acustico nostrano.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Fabio Rizzo
  • Anno: 2010
  • Durata: 32:22
  • Etichetta: La Tempesta Dischi/Venus

Elenco delle tracce

01.Farà cadere lei
02. Pertanto
03. Centauro
04. Università
05. Blu laguna
06. Bomba nel cuore
07. Il boom
08. Il mistero dello specchio rotto
09. Sono all'osso
10. Africa
11. Ciriaco
12. Scarpette a punta

Brani migliori

  1. Università
  2. Blu laguna
  3. Bomba nel cuore

Musicisti

Pietro Alessandro Alosi: voce, chitarra, bouzouki, grancassa e sonaglio Gianluca Bartolo: chitarre, banjo e cori   Zen Circus: in # 06