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BJRG

Skin deep

Skin deep, secondo lavoro di BJRG, nome d’arte del milanese Luca Nistler, è un disco dal sapore prelibato, una ventata di aria fresca sul mare calmo della canzone italiana. L’album colpisce immediatamente non solo per l’originalità e per l’indubbia qualità vocale di Birg ma perché “spacca” in un certo senso i cliché della canzone italiana, abituata a muoversi secondo modalità tendenzialmente a compartimenti stagni. Prima ci fu l’epoca dei cantautori, e tutti a seguire quelli, poi via con il rock italiano, quindi le cantanti in stile Giorgia o Elisa, il rap storico, oggi la trap o l’indie o ancora l’eterno pop. Le situazioni musicali “diverse” hanno sempre suscitato quasi esclusivamente l’interesse degli addetti ai lavori oppure colpito i più addentro il mondo musicale e i soliti “curiosi” dei fenomeni sonori. Bjrg rompe con tutto ciò e realizza un album che travalica schemi e stili consolidati. E lo fa mettendo in azione la sua voce straordinaria ponendola in dialogo e in accordo con due microfoni, una loop station e due pedali delay: basta questo per realizzare un disco che ha tutte le carte in regola per essere considerato un album di grande caratura. È fresco, godibile, immediato, leggero, artistico, moderno, internazionale.

Sulla scia di altri grandi vocalist o gruppi vocali italiani eccellenti come in tempi recenti Magoni – Spinetti, le Sorelle Marinetti, i Neri per caso, Alti & Bassi, John de Leo e in tempi più lontani grandi e storici gruppi come il Trio Lescano e il Quartetto Cetra,  Bjrg si fa carico, nel suo caso in totale solitudine, di impostare un disco basandosi quasi esclusivamente sulle sue capacità vocali ma mettendo in scena anche una grande abilità nel costruire canzoni. Lo fa con lo sguardo contemporaneo, avvalendosi di pochi supporti e ampliando il suo sguardo a 360°, assaporando in particolare i gusti delle recenti tendenze trip-hop. Ne esce un album che diventa ascoltabile a tutte le latitudini, dal profumo globale, valido per tutte le stagioni dell’anno. Una voce che è uno strumento, calda, dolce, perfettamente intonata, messa al servizio di canzoni – tutte dai titoli molto brevi, in inglese – dalla struttura agile ma di ottima fattura, orecchiabili fin dal primo istante ma che regalano piacevoli fragranze ad ogni ascolto successivo. Con questo disco Bjrg conferma quanto di buono aveva mostrato col suo EP di esordio Solastalgia (uscito per Sangue Disken nel 2016) che aveva colpito molte testate internazionali e che aveva spinto l’artista milanese ad intraprendere un mini tour di 6 date in Marocco. Le canzoni sono belle tutte, quella che ci incuriosisce fin dal primo ascolto è Firework, per via del suo attacco alla Wild boys dei Duran Duran. Bravo Bjrg, continua così!


 

 

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: sound design e co-produzione di Alberto Ladduca
  • Anno: 2019
  • Durata: 22:22
  • Etichetta: INRI/Sangue Disken

Elenco delle tracce

01. Out
02. In
03. The flesh
04. Nothing
05. But
06. Skin
07. Is
08. Unsen
09.Firework

Brani migliori

  1. In
  2. Firework
  3. Out