ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Jovanotti

Safari

Lorenzo Cherubini con “Buon Sangue” del 2005 aveva dimostrato di saper scrivere ottimi brani che spesso risultavano ancora troppo meccanici. Superati i quaranta, Jovanotti, “come il sole a mezzogiorno”, guarda la vita in maniera diversa, è più versatile, poliedrico e maturo. Crea una sequenza di canzoni ridotte all’essenziale che portano l’ascoltatore nella jungla della vita quotidiana. Secondo l’artista toscano è stata questa «l'avventura più bella di vent'anni di carriera»: Safari, una svolta.

Il brano d’apertura Fango suona rasserenante e pacifico. Nulla di esaltante dal lato musicale, ma mette subito in luce l’accuratezza dei testi che poi sarà la base dell’intero lavoro. Importante, almeno nelle note, è la presenza di Ben Harper alle chitarre, anche se il suo estro si sente poco. L’universo sonoro poi diventa più limpido e contaminato con Mezzogiorno, riff rockeggianti ed un arrangiamento di fiati impeccabile. Un episodio coraggioso ma allo stesso tempo riuscito, che suggerisce una discreta voglia di rinnovarsi. Seguono due emozionanti poesie, A te e Dove ho visto te: la prima, come una nuova “Chissà se stai dormendo”, è una ballata romantica che va a ripescare Endrigo e Tenco; più trascinante invece la seconda, con lo splendido solo del fisarmonicista ottantaquattrenne Frank Marocco, session man di fama mondiale, vero maestro di eleganza e raffinatezza.

Scorrono veloci gli altri brani, tra cui la title-track, con la voce inconfondibile di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, piena di suggestioni visive. Poi le melodie ritornano indietro nel tempo, suoni meno ricercati e più immediatezza, con un pizzico di malinconia, e un po’ di intonazione in più, d’altra parte la qualità a volte proviene anche dall'esperienza. Ma con Antidolorificomagnifico si torna alla sperimentazione. E’ il miglior brano in assoluto del disco: ricercato e minimale, orientaleggiante nella prima parte, sfiora i cori d’opera lirica nei cori nella seconda, mentre la strofa è rappata, quasi letta, seguendo un copione di viaggio che racconta spezzoni di vita, come soluzione a tutti i problemi della quotidianità. Un piccolo gioiello prima della chiusura-manifesto di Mani Libere 2008 in compagnia di Michael Franti, brano che nel suo scagliarsi contro l’uso indiscriminato delle fonti energetiche e a favore di quelle rinnovabili completa quella polarità tra fedeltà alle radici come ai valori della società e scommessa sulla ricerca. Passato e futuro, con in mezzo il presente di uno dei migliori dischi di quest’anno.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Carlo U. Rossi &  Lorenzo Jovanotti  
  • Anno: 2008
  • Durata: 52:04
  • Etichetta: Universal/Mercury

Elenco delle tracce

01. Fango  
02. Mezzogiorno  
03. A te  
04. Dove ho visto te  
05. In orbita  
06. Safari  
07. Temporale  
08. Come musica  
09. Innamorato  
10. Punto  
11. Antidolorificomagnifico  
12. Mani libere 2008

Brani migliori

  1. Antidolorificomagnifico
  2. Mezzogiorno
  3. A te