Chiaradia
Il fingerpicking (o fingerstyle) è la tecnica chitarristica basata sul pizzicare le corde senza l’ausilio del plettro, che ingloba una macro-categoria di stili. In quest’àmbito, da noi orbita il trevigiano Gianluca Chiaradia, pronto a lanciare il terzo album Primo vere marchiato Vrec Music Label. Otto tracce per un elegante percorso, teso a valorizzare la canzone d’autore avallata dal folk. Violini e corde riverberate contornano il tessuto dell’iniziale Anima nera, catturando l’ascolto in contesti sognanti. Il sussurro di Gianluca trova lodevoli ampiezze in La strada di casa, incentrando il mood su sfere emozionali.
Credo sia subito lampante come questo disco rifugga dal rumore: insomma, sono Canzoni che ci salvano qualunque sia la formula ed è interessante come in questa traccia sappia miscelare funky, reggae ed assolo jazz. Tranquilli, c’è Ancora spazio per sferrare colpi fingerpicking: qui se la gioca in solitaria con tecnica finissima con intenso songwriting meditativo. A proposito della primavera irrompe con giunture saltellanti e fragori sontuosamente rock, per dar vita ad un episodio massiccio ed inaspettato. Sensibile e percettiva, ora l’indole del Nostro richiama, col singolo George, la nostra attenzione sull’affrettata condanna a morte nel 1944 del quindicenne Stinney, strinato su quell’infame sedia elettrica, sempre al centro di scontri argomentativi. Ebbene, il ricorso ad immagini in animazione, certifica il tatto aggiuntivo dell’artista trevigiano, col quale non va alla ricerca dell’impatto ad effetto ma opta, bensì, per un tributo rispettoso che lasci una eco riflessiva.
Giusto che ci sia anche l’angolo evasivo di Marta per rivelare altri connotati compositivi. Ma la tematica a tinte forti si riaffaccia ai titoli di coda nella disquisizione carceraria di Rebibbia, ottenebrata a puntino per rimarcarne la durezza narrativa. Primo vere è un’opera complessivamente centrata, nella quale i riferimenti ispirativi vanno sì in direzione del gigante Davy Graham e John Rebourn, però l’apporto sonoro che imprime Chiaradia si stacca in parte dai debiti europei ed internazionali con una firma e tecnica più che rappresentativa. Insomma, ricomincia (e bene) da tre.
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01. Anima nera
02. La strada di casa
03. Canzoni che ci salvano
04. Ancora spazio
05. A proposito della primavera
06. George
07. Marta
08. Rebibbia
Gianluca Chiaradia: all instruments