ultime notizie

Nuovo album per Roberta Giallo, anticipato ...

Quante volte aprendo un giornale, che sia cartaceo oppure online, veniamo travolti da notizie di attualità, cronaca dai toni negativi che ci predispongono a un senso di smarrimento e depressione ...

Quintorigo

Play Mingus Vol.2

Quintorigo torna sul luogo del delitto nell’anno in cui in molti l’hanno fatto, lo stanno facendo e lo faranno. Sì, perché, oltre che di Pasolini, Fenoglio, Gassman, Tognazzi, Berlinguer e chissà quanti altri illustri personaggi, il 2022 è l’anno – nodale, se parliamo specificatamente di jazz – del centenario di Charles Mingus, che il gruppo romagnolo già aveva omaggiato nell’ormai lontano 2008 con l’eccellente primo volume, sui cui livelli, almeno per buona parte, anche questo sequel si colloca, scegliendo temi spesso fra i più alti del grande contrabbassista-compositore di Nogales. Ciò che stona largamente, come del resto già verificato dal vivo, quando anzi la sua iper-presenza, complice la componente visiva, dava anche più fastidio, è la vocalità quasi sempre inopportuna, sopra le righe, di Alessio Velliscig, che compare in quattro degli undici bani complessivi.

 

Sempre prezioso risulta per contro il ruolo giocato dalla special guest dell’album, il trombonista Mauro Ottolini (cinque i suoi gettoni, tutti, tranne uno, in brani in cui non figura Velliscig: sarà una mera coincidenza?), la cui verve corrobora ulteriormente le già per loro conto ottime prestazioni dei “quintorighiani” canonici (con una punta di merito particolare, non fosse altro che per la centralità di ruolo, per Valentino Bianchi, sia al tenore che, ancor più, al soprano).

Cos’altro aggiungere? Che il trombone era uno strumento molto amato da Mingus (in particolare nella persona di Jimmy Knepper), che fa piacere trovare un pezzo in particolare esplicitamente legato alla memoria del compagno di viaggio più geniale (anche se per troppo poco, essendo venuto a mancare a soli trentasei anni nel 1964) del bassista, quell’Eric Dolphy cui è intitolato So Long Eric, con Haitian Fight Song, Duke Ellington’s Sound of Love (qui con Velliscig, peraltro), Sue’s Changes e Self Portrait in Three Colors fra le succitate vette del generoso songbook mingusiano.

Disco largamente consigliato.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica:  Quintorigo
  • Anno: 2022
  • Durata: 55:38
  • Etichetta: Incipit Records / Egea Music

Elenco delle tracce

01. Haitian Fight Song

02. Pussy Cat Dues

03. Devil Woman

04. Free Cell Block F.Tis Nazi U.S.A.

05. Canon

06. Devil Blues

07. Duke Ellington's Sound of Love

08. So Long Eric

09. Sue's Changes

10. Eat That Chicken

11. Self Portrait in Three Colors      

 

Brani migliori

  1. Haitian Fight Song
  2. So Long Eric

Musicisti

Valentino Bianchi: sax tenore e soprano; Andrea Costa: violino; Gionata Costa: violoncello; Stefano Ricci: contrabbasso; Simone Cavina: batteria; Alessio Velliscig: voce; Mauro Ottolini: trombone