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Sentieri Partigiani – Tra Marche e memoria

Sentieri è proprio la parola giusta per ricostruire certe storie, quelle partigiane in modo particolare. Perché i sentieri sono delle vie abbozzate, che bisogna conoscere a memoria per non perdersi, o fidarsi dell’istinto per seguirne una linea immaginaria che ne collega le parti mancanti, nascoste,  quando la traccia svanisce per riapparire altrove. A metà degli anni Quaranta del secolo scorso, si combatteva per libertà in Italia, contro il regime fascista e l’oppressore nazista. Quelle vie si percorrevano spesso in clandestinità, salendo le montagne, di corsa, o nascosti nell’ombra della notte. Attenzione, fretta e un po’ di paura segnavano quei passi. Bisognava essere forti, determinati, guidati da un’ideale che metteva in gioco un’intera esistenza, contro un oppressore spietato. Il carattere popolare della ressistenza antifascista  compone un mosaico di piccole “grandi” storie, che molto spesso hanno un nome e un cognome, un luogo esatto  e un avvenimento preciso da raccontare. Vite normali che diventano straordinarie grazie alla forza di un ideale.

Di queste storie, accadute anche nelle Marche in quegli anni, ma simili a quanto accadeva in tante altre regioni di quell’Italia di metà Novecento, raccontano le parole e la musica dei Sambene. Si rischia la vita diventando combattenti, vittime, o “staffette” come Nunzia, quella Nunzia Cavarischia a cui sono  dedicate queste canzoni.  Non è solo un disco alla memoria di quanti ci hanno rimesso la vita, è anche una pagina di storia collettiva patrimonio di tutti. E nei momenti storici in cui questa memoria si affievolisce, ripercorrerla può servire a rinvigorire coscienze e percorsi, a orientare  verso la civiltà tutte quelle bussole un po’ distratte o tanto giovani da non saperne nulla di quando si moriva per difendere la libertà di tutti.

Il disco è sinceramente folk per forma e contenuto. I violini e le fisarmoniche colorano quei paesaggi di suoni e contorni che regalano quasi un viaggio nel tempo, fino a lì, a vedere tutto da vicino, a viverlo. Le bellissime voci diverse che si alternano rendono ancora di più la narrazione collettiva. Significativa la presenza dei fratrelli Severini dei Gang, che con i Sambene condividono ideali e provenienza geografica, aggiungendo quell’ulteriore pizzico di anima “combat folk” che completa lo spirito e il messaggio dell’opera. E allora ascoltando queste undici tracce, ritorniamo su quei Sentieri Partigiani per andare a rivivere quelle piccole grandi storie antifasciste, quei sacrifici fatti in nome di un ideale, per ridare dignità a chi ha lottato per regalarne una a noi tutti.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Michele Gazich
  • Anno: 2018
  • Durata: 43:00
  • Etichetta: Fono Bisanzio

Elenco delle tracce

01. Nunzia la staffetta
02. Nenè Acciaio
03. Eraclio Cappannini
04. Babi Patrizi
05. Ruth e Augusto
06. Elvio e Ivan
07. Achille Barilatti
08. Derna Scandali
09. Erich, lo straniero
10. Il vento della memoria
11. Bella ciao

Brani migliori

  1. Nenè Acciaio
  2. Nunzia la staffetta
  3. Derna Scandali

Musicisti

Michele Gazich: Voce, violino, viola, pianoforte  -  Roberta Sforza: Voce  -  Veronica Viviani: Voce  -  Marco Sonaglia: Voce, chitarra acustica  -  Emanuele Storti: Fisarmonica  - Giorgio Montanini: Voce recitante  -  Marino Severini: Voce  -  Sandro Severini:  Chitarra elettrica e bouzuki