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Valentina Marra

Ophelia

Ophelia è il bell'esordio della violinista e compositrice salentina Valentina Marra, che ci propone 7 brani strumentali scritti e arrangiati da lei stessa, dalle atmosfere ampie e avvolgenti che suggeriscono una sofferenza attraversata a piccoli passi e oltrepassata con determinazione e con dolcezza. In questo primo ma pur notevole lavoro della musicista, nata in provincia di Lecce e diplomata al Conservatorio, si avverte, in uno sviluppo in crescendo, un sentimento di dolore sublimato e quasi rarefatto, un senso di bellezza triste che, pur ricollegandosi a un ampio ed esplorato immaginario di stati d'animo sospesi tra sogno e realtà, ne offre all'ascoltatore una inedita versione tutta femminile. È l'altra metà del dolore quella qui interpretata con delicatezza da Valentina Marra, lo struggimento di una donna che si fa racconto attraverso la musica. Se fin dal primo ascolto vengono in mente le atmosfere verdastre e acquee del quadro di J.E.Millais  ripreso nella celebre copertina del noto disco d'esordio del duo Venditti/De Gregori o l'Ophelia di Guccini (più che la giovane citata da De Andrè in Via della povertà), in quest'album strumentale è rappresentata quasi una sorta di "riscatto" del personaggio stesso o, forse più semplicemente, questi brani (e in particolare quello che dà il titolo all'album) si offrono ad accompagnare una rinascita interiore, un passaggio, un nuovo inizio, la partenza di un nuovo viaggio che va oltre il dolore stesso.  

L'album si apre infatti con un brano di ampio respiro e significato come Mankind (Umanità), alla cui registrazione ha partecipato Alessandro Quarta, che introduce alle varie forme di dolore affrontate e scandagliate attraverso ognuno dei brani successivi, grazie anche alle "sonorità d'acqua" dell'arpa celtica di Eleonora Carbone e del pianoforte di Luigi Botrugno in Ophelia, fino a chiudersi con Nemo, dedicato a Marielle Franco, l'attivista brasiliana che lottava in difesa dei diritti umani ed è stata vittima di un agguato nel 2018. Le intense atmosfere di quest'ultimo brano, amplificate dalla splendida tromba di Alessandro dell'Anna, sono accompagnate dalle immagini del video girato dalla stessa Marra (qui visibile) e rappresentano la vetta emotiva dell'intero lavoro, che trasmette all'ascoltatore, pur nella celebrazione del dolore, un forte senso di rivalsa. Il violino di Valentina Marra è il canto di una donna contro le ingiustizie e le tragedie dell'umanità; poi il vento si alza e il suono delle onde abbraccia e racconta di una nuova forza che si sprigiona dalla natura. Ed è qui, infine, che il cerchio si compie. Non è più palude che inghiotte, ma acqua di mare che restituisce vita.

"Ophelia è un album in cui il femminile ricompone il sensibile, ricuce le ferite" dichiara infatti la stessa Marra "facendo nascere un nuovo cuore umano, capace col suo ritmo vitale di costruire una storia diversa dentro la trama del mondo."

Il disco, uscito nel 2019 prodotto da Miraloop Records - Diamonds è realizzato grazie anche ai supporters della campagna di crowdfunding su Musicraiser.

Foto di Marina Longo

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Gerolamo Sacco
  • Anno: 2019
  • Durata: 21:00
  • Etichetta: Miraloop Records - Diamonds

Elenco delle tracce

01. Mankind
02. Oz
03. In a box
04. Dead calm
05. Ophelia
06. Universe
07. Nemo

Brani migliori

  1. Mankind
  2. Nemo

Musicisti

Luigi Botrugno, pianoforte - Eleonora Carbone, arpa celtica - Alessandro Dell’Anna, tromba - Valentina Marra, violino
Con la partecipazione di Alessandro Quarta - Arrangiamenti: Valentina Marra