ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Ab Origine

Machina ex Deus

Per gli appassionati di musica etnica, o semplicemente per coloro che vogliono un album ambient con cui poter orientare il proprio spirito verso qualcosa di più ascetico, è uscito un lavoro che esula dal confronto con la produzione musicale mainstream o underground, e si pone su un livello ben specifico di musica di genere.

Il progetto Ab Origine, portato avanti dal polistrumentista Gianni Placido, ha già pubblicato numerosi lavori negli ultimi anni e oggi si presenta al mondo con una nuova fatica tutta sperimentale, Machina ex Deus. Già dal titolo vuole mostrare un lato trascendentale non avulso totalmente dal suo tempo, ma inserito in una società che sta trasformando il mondo virtuale non solo in qualcosa di concreto, ma in una religione, anzi in una religio, se è permesso il latino parlando di un album che usa anche questa lingua. La religio non è esattamente la nostra religione per i Romani, ma indica una sorta di superstizione condivisa dalla popolazione (quindi per i più scettici in realtà è la stessa cosa). Finora il Dio veniva generato dalla macchina, ma in effetti è il contrario: gli strumenti sono la voce di Dio che cerca di parlare con noi in modo intellegibile, come una sibilla cumana rediviva che soffia non sulle foglie, ma negli strumenti creati dall’uomo. E Gianni Placido ne conosce di strumenti: didjeridoo, flauti shakuhachi e kaliyuka, kalimbe, sansula e altre forme strane ben documentate da foto nel booklet; ma accanto a questi abbiamo strumenti elettrici come la chitarra e il thereminn.

Album per lo più strumentale quindi, di ricerca e d’ambiente per meditazioni. Non tutti i pezzi però sono su questa atmosfera: alcuni si incentrano su un ritmica ossessiva e africana, quasi ballabile, testimone di un rito tribale interno, che ci lega al nostro continente d’origine. Nei suoi tour in giro per il mondo Ab Origine mostra quindi non tanto il lato italiano della musica etnica, ma piuttosto quello pan-Mediterraneo, al di là di confini specifici e storici, sia geografici che temporali, come denota l’accostamento di strumenti che a volte si discostano per millenni d’invenzione. I pezzi secondo me migliori però sono quelli che arrivano alla creazione della voce umana partendo dagli strumenti, e soprattutto quelli che hanno poi uno sbocco verbale, come The pathfinder, lungo scorcio di lande musicale disparate, o Transmigration, da cui scaturiscono saggezze latine a volte ironiche, parodistiche e postmoderne proprio come il titolo.

Insomma un album che può essere ascoltato anche da coloro che sono totalmente profani.

 

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Gianni Placido
  • Anno: 2022
  • Durata: 42:17
  • Etichetta: Radici Music Records

Elenco delle tracce

01. Continuum
02. Digital ancestors
03. Modern primitives
04. The way of mastodont
05. Failed algorithm
06. Analog streaming
07. The pathfinder
08. Humani nihil
09. Machina ex Deus
10. Transmigration
11. Through the Bardo

Brani migliori

  1. The pathfinder
  2. Transmigration