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Fulminacci

La Vita Veramente

Ma l'impresa eccezionale, dammi retta/ È essere normale”, cantava Lucio Dalla un po’ di anni fa. E contestualizzando questo esordio di Fulminacci, quelle parole sembrano quanto mai cucite addosso a questo giovanissimo cantautore. L’impresa eccezionale parte dall’essere giovane, romano e cantautore, e non essere influenzato da  quel circuito cosiddetto Itpop che ha conquistato la capitale da qualche anno a questa parte, andando poi ben oltre. Inutile fare i nomi, sono esattamente quelli a cui state pensando.

La vita veramente è un disco di canzoni, figlie del cantautorato di prima e seconda generazione che spazia nelle sonorità e nei generi senza rincorrere alcuna moda, spiazzando continuamente nell’ascolto. Le parole rispondono alla duplice funzione di avere un senso, figlio di una ricerca accurata non solo metrica, e di avere un suono proprio che ben si amalgama con tutto il resto. E’ vero, ci sono echi del primo Silvestri in Borghese in Borghese, richiami a Rino Gaetano in Tommaso, ma c’è soprattutto una identità di fondo propria che inizia a tracciare un solco personale tutto suo. Questo disco, storicizzandolo, potrebbe avere la funzione di chiudere a aprire un cerchio nell’ormai sfigurato mondo indie, un po’ come una decina di anni fa fecero gli esordi di Brunori, Dente o Colapesce, che a torto o a ragione riportarono il cantautorato in italiano al centro dell’attenzione, in un circuito votato per la maggior parte a sonorità internazionali, cantate in inglese. Questo album potrebbe avere la funzione di grimaldello per riaprire nuovi percorsi a un cantautorato ormai troppo legato al passato o svanito nelle tentazioni pop nelle sue varie derivazioni, che strizzano troppo l’occhio al commerciale rinunciando alla ricerca di un’identità propria. Fulminacci è il punto di equilibrio e possibile ripartenza. Ciò potrebbe accadere a sua insaputa, perché ovviamente non esplicita questa velleità, ne vogliamo andare troppo più in là della realtà. Ma questa sua normalità nel ridare qualche contenuto alle canzoni, questa sua capacità di creare una tracklist godibile per intero è un ulteriore punto di forza, rispetto a molti suoi coetanei che da un po’ ormai si accontentano di tre o al massimo quattro pezzi di livello accetaabile in un disco. Queste tracce contengono tante vie sonore possibili per il suo futuro, tra venature blues e  accenti funk. Chitarre acustiche leggere, presenti, protagoniste ma mai invadenti,  lasciano trasparire una capacità e una voglia di non essere ingabbiato in un unico mood. Canzoni sincere come La vita veramente, Al giusto momento, e la delicatezza di Una sera, il brano che chiude il disco, rivelano una cifra artistica importante. Nei testi ritorna la normalità della ricerca di un posto nel mondo, la verità del confronto con le paure quotidiane e l’ironia sempre in agguato, che ci fanno conoscere anche il ragazzo che c’è dietro l’artista.

Un esordio importante, non uno dei tanti.

Foto di Sara Pellegrino

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Federico Nardelli e Giordano Colombo
  • Anno: 2019
  • Durata: 31:00
  • Etichetta: Maciste Dischi/Artist First

Elenco delle tracce

01. Davanti A Te
02. La Vita Veramente
03. Tommaso
04. Borghese In Borghese
05. Resistenza
06. I Nostri Corpi
07. Al Giusto Momento
08. La Soglia Dell'Attenzione
09. Una Sera

Brani migliori

  1. Borghese In Borghese
  2. Una Sera
  3. La Vita Veramente