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Enrico Ruggeri

La ruota

Eccolo come sempre e nello stesso tempo rinnovato. Il suo rock è quello dei vecchi tempi, quando si affacciava sul palcoscenico con i capelli biondi e gli occhiali bianchi e ora, non ha caso ha voluto i suoi amici Decibel sul palcoscenico di Sanremo ad accompagnarlo.


Enrico Ruggeri sa sempre rinnovarsi pur rimanendo fedele a se stesso, alla sua musica, alle sue atmosfere e alle sue tematiche femminili, al rock.

Ma ha saputo crescere, e questo è un lavoro davvero maturo che, seppur ripercorrendo le ultime produzioni, sa di studio attento e ricerca sia musicale che testuale.

La ruota”, è questo il titolo del suo ultimo disco, gira verso la coerenza dei suoi arrangiamenti che a qualcuno forse parranno ripetitivi ma per qualcun altro sono suoi e solo suoi, e con questo non vuol dire monocordi.


E poi, da molto tempo, ci sono le atmosfere della sua compagna Andrea Mirò che non lascia nulla al caso, soprattutto quando si tratta di arrangiare gli archi che sempre più spesso sono presente nei lavori del cantautore milanese.

C’è il papà e compagno che è cresciuto negli anni e grazie a questo è riuscito a produrre brani come “Padri e figli” e “Vorrei”: il primo, un percorso sui cicli e ricicli dell’esistenza; il secondo una riflessione sull’accompagnarsi in ogni giorno della vita ma soprattutto quando ci si avvia al saluto definitivo.


È proprio così, sembra che Ruggeri abbia voluto rispolverare in maniera splendida il suo vero mestiere, l’autore o forse meglio il cantautore.

Ci sono vere e proprie scritture di spessore, da “Vivi” a “La mia religione”; in quest’ultima esprime con fermezza la sua visione sulla fede, come senso della vita verso il prossimo, senza tralasciare qualche accento polemico su alcune posizioni di “integralismo” della religione cattolica (vedi l’uso della contraccezione).

Poi c’è il punk di “Io conosco il rock'n'roll”, senza dimenticare la ben confezionata canzone sanremese, “La notte delle fate”.

Insomma, un best della produzione “Rouge” ma in dodici nuove canzoni, con sonorità di memoria, dell’ultimo presente e dunque della continuità.


Sembra essersi davvero divertito a produrre un lavoro che non sorprende solo perché è pieno del riconosciuto valore del suo autore. Non stupisce solo perché sembra essere stato realizzato con la consueta “ricca” semplicità.

Un album che pur spaziando nelle tematiche attuali è riuscito anche a penetrare l’intimità dell’artista, riuscendo a non tagliarsi con la lama della banalità che se non ti chiami Enrico Ruggeri è sempre dietro l’angolo.

Sembra volerci dire che bisogna salire sulla ruota che gira; esserci sopra come su una giostra, perché se si rimane a terra non ci si diverte.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Lorenzo Cazzaniga – Enrico Ruggeri – Luigi Schiavone
  • Anno: 2010
  • Durata: 43:37
  • Etichetta: Universal Music Italia

Elenco delle tracce

01. La ruota

02. La notte delle fate

03. Vivi

04. L'attore

05. Il mio onore

06. La ragazza del treno

07. Io conosco in rock'n'roll

08. Padri e figli

09. La mia religione

10. L'ordine naturale

11. Old girlfriends

12. Vorrei

Brani migliori

  1. Vivi
  2. La notte delle fate
  3. Vorrei

Musicisti

Enrico Ruggeri - voce Luigi Schiavone – chitarre, cori Andrea Mirò – cori, chitarre elettriche, percussioni Giovanni Boscariol – piano, tastiere Marco Orsi - batteria Fabrizio Palermo – basso, cori Edodea Ensamble - Archi