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Luca Maciacchini

Imparare dal tacchino

La teoria del tacchino è una riproposizione da mantide religiosa dell’animale sociale aristotelico, filtrato attraverso Il Cigno Nero di Nassim Taleb, di cui sicuramente si ricorderà il meraviglioso film con Nathalie Portman. Il tacchino, come tutti gli animali sociali, si fida di chi gli mostra un affetto anche solo di facciata, con del cibo: tutti possono essere corrotti e per questo, come direbbe Murphy, lo sono.

Non per niente brani come C’ho l’amico e Indipendenti mostrano la realtà a-sociale italiana, quella in cui ognuno cerca di sopraffare l’altro, di scavalcarlo anche nei più piccoli gesti quotidiani, con l’automobile, alla fila delle poste, nella carriera. Non possiamo fare a meno di fidarci di questi esseri che popolano il nostro mondo, perché sono poi loro stessi a tenderci la mano per darci del cibo.

E noi becchiamo: ci becchiamo per esempio il calcio, questo cibo infinito e ripetitivo di cui non siamo mai sazi. In Cretino a sfera si descrive la situazione dell’homo pigrus, il risultato estremo dell’evoluzione, un po’ come nel famoso videoclip dei Fatboy Slim Right here, Right Now, ripreso anche dai Simpson che mostrano ancor meglio come l’evoluzione sia un gran traguardo, ma la fatica la dobbiamo ancora sopportare sulle nostre spalle. Stravaccati sul divano l’unica cosa che vogliamo è spegnere il cervello di fronte a 22 marziani; ed ecco il corollario che canta Luca Maciacchini: “e soldi soldi soldi passan nelle loro mani / ed io arranco a fine mese. / Ma mi va bene così”. O conclusione ancor migliore sarebbe “e l’Italia va”, sorta di ritornello ironico in C’ho l’amico.

Così l’album Imparare dal tacchino si muove tra ironia e satira, con la consapevolezza che in fondo possiamo sopravvivere ai nostri difetti. Mentre un po’ in ombra sono le canzoni più cosiddette “serie”, o almeno a me così pare, perché qualche dubbio che Siamo i cucchiai sia parodistica ce l’ho. Il difetto principale di questi altri brani è la voce poco sentimentale di Maciacchini, che si trova molto più a suo agio in canzoni dallo stampo allegro e mordace come Il sondaggista.

Il tutto è annaffiato da arrangiamenti splendidi, forse un po’ fini a se stessi o semplicemente situazionali, come nella bossa nova che serve a risvegliare reminiscenze brasiliane nel contesto calcistico di Cretino a sfera. Ma soprattutto non posso far passare sotto silenzio il lavoro di Antonio Giarletta: i suoi giri di basso in alcuni pezzi sono protagonisti, mai banali nelle scelte armoniche, fantasiosi nella scansione ritmica, ma soprattutto lavorati e coinvolgenti, tanto che potrebbero da soli accompagnare certi brani.

Foto di Donato Veneri

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Danilo Ponti
  • Anno: 2019
  • Durata: 43:02
  • Etichetta: Canto Libero / La Lodigiana / Giacomo Morandi

Elenco delle tracce

01. Geniale
02. Il sondaggista
03. Disgiòchei
04. C’ho l’amico
05. Una foglia
06. Indipendenti
07. Cretino a sfera
08. Un amore senza olio di palma
09. A podi minga parlà mal de lor
10. Siamo i cucchiai
11. La teoria del tacchino

Brani migliori

  1. Indipendenti
  2. Cretino a sfera