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LinguaMadre

Il Canzoniere di Pasolini

Il Canzoniere Italiano, pubblicato da Garzanti nel lontano 1955, è  una raccolta di poesie e canzoni popolari curata da Pier Paolo Pasolini. Alla sua uscita il volume suscitò curiosità ed interesse: era la prima volta che la cultura alta si interessava alla  poesia popolare. Il volume, attraverso un lungo viaggio da regione e regione, aveva lo scopo di far conoscere attraverso più di 800 testi di vario genere, uno scenario lirico molto complesso e interessante. Pasolini, uno dei più originali  intellettuali del secolo scorso, aveva raccolto nella sua opera le vilote venete e friulane, i canti piemontesi, le canzune abruzzesi, gli strambotti, le ninne nanne, i mutos sardi e le canzoni fasciste  e partigiane. Il Canzoniere Italiano ha rappresentato negli anni un volume imperdibile per comprendere le nostre radici regionali e per la valutare la vastità della nostra cultura nata su un territorio chiamato Italia.

Questo è il presupposto storico e letterario da cui partiamo. Da questo fondamentale volume il gruppo i LinguaMadre, su suggerimento del giornalista Enrico de Angelis, hanno preso spunto per musicare alcune delle poesie/canzoni presenti nella raccolta. I LinguaMadre , ovvero Elsa Martin al canto, Davide Ambrogio alla chitarra, zampogna, lyra, percussioni e canto, Nicola Bottasso al violino e tromba e Simone Bottasso all’organetto e flauto, hanno dato voce a queste liriche e nei  nove brani che compongono l’opera, dal titolo Il Canzoniere di Pasolini, grazie alla preparazione  dei singoli componenti, sono riusciti ad evocare, per ogni brano, per ogni dialetto o lingua, la giusta atmosfera. Al primo ascolto, non lo nascondo, stupisce l’incomprensibilità della parola – niente paura, un prezioso sito vi fornirà tutte le traduzioni dei brani – passando dal siciliano arcaico (comprensibile) al molisano e piemontese (parzialmente comprensibili) al grecanico – dialetto greco-calabrese – davvero arduo,  quasi una lingua aliena.

L’album, registrato dal vivo in un locale di Roma (il LoaDistrict) davanti ad un numeroso pubblico, è molto sperimentale ma l’amalgama dei suoni curata dai fratelli Bottasso da Cuneo e dalla genialità del calabrese Davide  Ambrogio serve a far risaltare la bravura di Elsa Martin, interprete friulana  (che nel cuor mi sta) già nota ai frequentatori dell’Isola. Tra i brani migliori segnalerei Boves, dedicata ad un piccolo paese in provincia di Cuneo immolatosi sia nella Grande Guerra sia contro i Tedeschi durante la guerra partigiana. Ancora più intensa è  Sur Capitani forse la prima versione del noto Testamento del Capitano, brano che non poteva mai mancare durante le gite oratoriane in montagna. Qui, grazie ad un arrangiamento scarno, alla Lanois per intenderci, è messa in luce tutta la drammaticità del sacrificio del militare.

L’album si apre con una poesia di Ignazio Buttitta intitolata Lingua e Dialettu. Questa poesia non fa parte della raccolta pasoliniana ma bene hanno fatto i LinguaMadre ad inserirla nel loro progetto. La poesia è molto toccante e sottolinea l’importanza culturale della lingua, capace di accomunare le persone: un popolo / diventa povero e servo / quando gli rubano la lingua … 

Un album interessante e originale. Speriamo presto, virus permettendo, di poter ascoltare dal vivo i LinguaMadre e le loro particolari sonorità.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: LinguaMadre
  • Anno: 2020
  • Durata: 50:30
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01.   Lingua e dialettu
02.   Donna Candia
03.   Nina nana
04.   Tranguda
05.   Boves
06.   Ka di ka di
07.   Sur capitani
08.   E a la vo’
09.   Cosmogoya e altre miniminagghie siciliane

Brani migliori

  1. Lingua e dialettu
  2. Boves
  3. Sur Capitani