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Tricarico

Il bosco delle fragole

Ormai cinque anni or sono, Francesco Tricarico cominciava così il brano Acquedotto fosforescente: «Io ho tanti sentimenti / chiusi dentro nel mio cuore / che non trovano una forma / e che non hanno le parole / e per questi sentimenti, io ne morirò». Un isolamento emotivo spaesante e pesantissimo che finalmente poteva trovare una valvola di sfogo nella musica – come già cantava nel primo album in Musica: ma non bastava, la frattura non era ancora completamente sanata. Poi, soltanto un anno fa, l’inizio della pacificazione con se stessi e con il mondo con Vita tranquilla: «troverò lei e sarò rinato / lei ho trovato, qualcosa è cambiato». Il bosco delle fragole è la conclusione – o meglio, la celebrazione – di un percorso, il sigillo di un’armonia finalmente raggiunta attraverso due elementi imprescindibili nella vita dell’uomo: il gioco e l’amore.
Proprio sull’equilibrio fra questi due ingredienti, che si mescolano e si arricchiscono a vicenda, si appoggia tutto il disco: si intravvede nella ballata Apparenze, sull’autenticità dell’amore spirituale, nella title-track, dichiarazione d’amore plateale e ironica – arrangiamento sbarazzino e “disneyan-vivaldiano” che risponde alla spiritosa pomposità degli archi in Giglio – o nella magia di una Beatrice finalmente incarnata in Immaginai o nell’abbraccio universale di Amo – un inno che richiama a un altro Francesco, che veniva da Assisi ed è diventato santo. Il gioco prevale nelle filastrocche fiabesche con Un mondo fantastico, stornello finto-medievale su un’utopia favolistica che finisce per corrompersi, e nelle poesie surreali come Punti di vista, un soul squillante e sincopato che ricorda da vicino il Tricarico dei primi due album.
Nella seconda metà lo scenario si ribalta: c’è ancora l’ironia del cantautore milanese, c’è ancora il suo romanticismo trasognato e deliziosamente naif – persino spassionato in Luminosa – ma in una chiave più indulgente e di maniera. Insomma, quando è l’amore a dominare sul gioco, la pulsione immaginifica si stempera in serenate meno colorate e fin troppo rassicuranti (Tre e Marzo) rispetto alla sua “pazzia” sorridente e disarmante . Eccezione alla regola, la delicata Sole, racconto doloroso di una madre disperata per la condizione del figlio.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marco Guarnerio
  • Anno: 2009
  • Durata: 39:30
  • Etichetta: Sony BMG

Elenco delle tracce

01. Apparenze
02. Il bosco delle fragole
03. Immaginai
04. Amo
05. Un mondo fantastico
06. Punti di vista
07. Tre
08. Luminosa
09. Sole
10. Marzo

Brani migliori

  1. Il bosco delle fragole
  2. Amo
  3. Punti di vista

Musicisti

Francesco Tricarico: voce, piano, percussioni
Marco Guarnerio
: chitarre acustiche ed elettriche, basso, mandolino, archi, hammond, moog, synth, piano, percussioni, cori
Mao Granata
: batteria
Michele Monestiroli
: sax
Daniele Moretto
: tromba