Come avvicinare un brano che potrebbe fare da colonna sonora ad un videogioco (Electric Ponei X1) al secondo concerto brandeburghese di Bach? O la straordinaria Music per pieces of wood di Steve Reich ad un papero esasperato in Donald Fauntleroy Duck?

Sebastiano de Gennaro, percussionista/polistrumentista, offre una chiave di lettura che ha che fare con il metodo, ovvero nell'attitudine che caratterizza i brani del suo bel Hippos Epos: la narrazione, il discorso musicale che rapisce l'ascoltatore con le immagini e le emozioni. Giocando con la contemporaneità, come quando spolvera la Kindersinfonie (XVIII secolo) e la trasfigura fino ai giorni nostri dove, a sostituire i fischietti e le trombette, nell'ultimo movimento troviamo delle sonorità tipiche da videogioco. O quando celebra il secondo concerto brandebughese di Bach con una collezione di synth e strumenti sconosciuti al Maestro (ah, chissà che cosa potrebbe essere la musica oggi!).

Una narrazione che si fa vivida nei brani composti dall'autore come Electric Ponei X1 dove siamo invitati a sperimentare un viaggio elettronico galoppando con un puledro virtuale, nelle atmosfere a tratti rarefatte di Musica per Aristofane, dall'ispirazione classica e una risoluzione elettronica, e nel brano di apertura composto e suonato con Enrico Gabrielli in cui Donald Duck, tra sax e tamburo, urla con un'attitudine liberatoria dal piglio punk.

Infine libertà di immaginazione cullata dalla ipnotica Music for pieces of wood di Steve Reich che lascia spazio creativo al pensiero di ogni ascoltatore.

Questo disco mostra le potenzialità dei linguaggi della musica colta e della loro declinazione e si colloca nella ricerca che la Trovarobato sta portando avanti con Parade, un progetto dedicato alle musiche altre (tra i protagonisti, Der Maurer – ovvero Enrico Gabrielli, Hobocombo e il Mondo Fantastico di Francobeat).

Hippos Epos è il primo album Sebastiano de Gennaro che però ha alle spalle e in corso un buon numero di progetti in divesi ambiti musicali, tra studi classici al Conservatorio e produzioni indipendenti, che lo vedono oggi sul palco con Edda, passando per Le luci della centrale elettrica, Calibro 35 (per la bella ricerca sul cinema del brivido, al Dal Verme di Milano) e tanti altri. 

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