Ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima che Giusy Ferreri si lavi di dosso l’etichetta di “fenomeno da talent-show”. E un album di cover non è, a occhio, la soluzione più indicata per elevarsi ad un piano artistico di livello superiore.

Ecco dunque undici nuove interpretazioni raccolte in Fotografie. Scatti che, vista la copertina, dovrebbero far emergere un qualcosa di intrigante, segreto e originale. Ma così non è. Almeno in buona parte.

Già conosciute le peculiarità vocali di Giusy, la partita si gioca sulla scelta del repertorio. Troppo inflazionate le varie Ma il cielo è sempre più blu e Besame mucho per sperare di lasciare un segno; scontata e dozzinale la versione di Estate, brano trattato in più salse in ogni dove; riuscita, anche se forse inopportuna vista la recente cover di Marina Rei nell’album “Musa”, l’interpretazione de Il mare verticale, brano con un testo d’imprendibile bellezza firmato da Paolo Benvegnù. Gli arrangiamenti non convincono, le ambientazioni sonore a volte sembrano tirate via con troppa fretta e superficialità, cosicché Fotografie passa nel nostro lettore senza farsi rimpiangere.

Giusy Ferreri ha le carte per giocare su tavoli più importanti e per ritagliarsi un ruolo più decisivo nel panorama musicale della Penisola, ma per farlo dovrà necessariamente tagliare i fili dei burattinai e rischiare di più sulla propria pelle.