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Castelli di carta

Uscito nel marzo dello scorso anno, Castelli di carta, nonostante il richiamo evidente alla fragilità delle cose, dimostra di saper reggere decisamente bene il confronto col tempo che passa, in un'epoca di ascolti veloci, velocissimi e di continue novità definite “imperdibili” fino alla novità successiva.

Il duo formato da Sara Sgambelluri (voce e chitarra) e Roberto Barzotti (chitarre) ha pubblicato il suo album d'esordio per Lilith Label, etichetta genovese che porta avanti da sempre, in quanto Associazione Culturale, un discorso di qualità poco incline a compromessi e al seguire mode e tempistiche del mercato attuale. Affidato alle sapienti mani di Giulio Gaietto, il duo acustico propone un disco in cui l'anima folk dei loro pezzi si sposa perfettamente con le sonorità elettroniche care al produttore, che già ha recitato un ruolo importante nel recente disco di Cristina Nico; il risultato sono 8 brani che parlano di fragilità, ma anche ovviamente di forza, di paure e di passi avanti, costi quel che costi.

Un contrasto spesso interno, raffigurato già dalla prima canzone A metà, dove un gioco di prestigio ci costringe a guardarci da una prospettiva quasi innaturale, come avere di fronte a noi i lacci delle nostre scarpe e dover fare i conti con la nostra parte razionale e con quella più passionale. Dualismo che diventa contrasto, sfida, lotta tra una Biancaneve ed una Strega, entrambe radicate e presenti nell'animo di Linda, che non sa a quale parte affidarsi, mentre in precedenza è alla Luna che la protagonista si rivolge come ad una madre, per avere conforto e consiglio. Un tormento interiore, che passa ovviamente attraverso gli occhi, porta di ingresso della casa dell'anima, fessura o voragine, da cui vedere ciò che spesso non vorremmo mostrare o che a volte non riusciamo a raccontare a parole, “letti sfatti, vetri rotti, polvere su vecchi soprammobili, file di piatti e disordine e ritratti”, la Vita insomma, e la verità.

In un disco declinato quasi sempre al femminile, colpisce la protagonista di L'immagine di un attimo, ferma immobile davanti all'ingresso di una chiesa, in attesa di dare un estremo saluto, simbolo contemporaneamente di grande forza ed umanissima debolezza, piccola e gigante, mentre tutto sembra perdere significato e senso, tutto sembra senza sale.

A chiudere questo primo lavoro del duo, nato nel 2016, la title-track, che definisce e riassume i temi affrontati nel disco. I castelli di carta sono le opere a cui noi stupidi umani ci dedichiamo con assoluta passione e totale impegno, salvo poi guardarli per pochi istanti e perderne totalmente il senso, al punto da aver voglia quasi di buttarli giù con un soffio e ripartire da zero. È affascinante il contesto del pezzo, che ci fa immaginare Sara che guarda al tempo stesso con distacco e empatia l'affannarsi della gente, forse cercando di capire quale sia il suo ruolo in questo strano mondo.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Giulio Gaietto
  • Anno: 2022
  • Durata: 32:34
  • Etichetta: Lilith Label

Elenco delle tracce

01. A metà
02. A te luna
03. Linda
04. La casa dell'anima
05. Nella testa
06. L'immagine di un attimo
07. In crisalidi
08. Castelli di carta

Brani migliori

  1. Linda
  2. L'immagine di un attimo
  3. Castelli di carta