Arnoux è il progetto solista di Fabio Arnosti, già bassista dei Ten Thousand Bees, il cui esordio, Cascades, è appena stato pubblicato da Knifeville, etichetta e associazione culturale che sta coltivando diversi talenti della scena musicale di Maniago, nella provincia pordenonese.
Si percepisce immediatamente la particolarità di “Cascades” nel momento in cui si sfoglia il booklet e al posto delle parole si trovano immagini: acqua, corpi, luce a raccontare un movimento, una suggestione, un sentimento che scivola addosso puntuale non appena si ascoltano i primi suoni.
Fishing bottles in the middle of a lake, Akko, Israel apre l'album e si fa amare al primo ascolto: un inizio delicato ed  intimo che galleggia (è il caso di dirlo) in suoni acustici ed elettronici e in due voci che si rincorrono (la seconda è di Cristiana Basso Moro dei Ten Thousand Bees).
Proseguendo l'ascolto l'elettronica si fa più presente, come in Today, a rainy day dove i ritmi si velocizzano, e quasi si impone, ma in modo ricercato e con peso diverso, nei due pezzi strumentali I'm going down, Down Brown e l'ipnotica A secret dance by Isadora Duncan. Fucked up, got ambushed, zipped in, che dal titolo fa subito pensare ai Fugazi, ha sonorità molto ricche ed è una delle canzoni più interessanti di tutto il lavoro insieme alla bellissima Mia & me, piccolo gioiellino di vivace serenità dal retrogusto un po' melanconico adagiato in un mix di folk ed elettronica.
L'unico neo di “Cascades” è, forse, la scelta di cantare solo in inglese. Ma questo disco, che dura meno di mezz'ora, avvolge l'ascoltatore in un'atmosfera leggera, curata nei particolari, in cui tutto ha un suo, anche se ben celato, perché.

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