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Marco Sforza

Bocce Ep

Davvero un artista non omologato Marco Sforza, lo si capisce fin dalle scelte di approccio al mercato discografico, rara e singolare fu nel 2009 quella di debuttare direttamente con un live, l’ottimo Laiv al Materia Off, con il quale il cantautore di Reggio nell’Emilia, accompagnato dal Trio Separè, lasciò intravedere tutto il “fermento emiliano” fatto di quell’insieme di autoironia  e sarcasmo, fisicità e poesia, tratti che connaturano i forti contrasti di quel territorio. La musica di Sforza, poiché corre sempre l’obbligo di dare coordinate stilistiche a chi non conosce l’artista, si abbevera alla fonte del primo Capossela (quello di Modì per intenderci) ma anche, in piccole dosi, all’opera di Giorgio Conte e poi molto Sforza.

Dopo quell’episodio, comunque ben riuscito, ci aspettavamo il suo debutto in studio sulla lunga distanza ed invece voilà, Marco, ancora una volta, decide di non essere “prevedibile” e ci consegna Bocce, un extended play, come impeccabilmente recita la copertina. Quattro bocce lanciate sul mare di sabbia della canzone d’autore contemporanea che si assembrano intorno ad una quinta, un ideale  pallino costituito da quella che è un po’ la canzone emblema di tutta la poetica di Sforza e che finisce per essere il marchio del disco, Quella donna, un bellissimo brano sulla figura femminile che esercita l’antico mestiere, figura più volte trattata ma che Sforza qui ci consegna con un testo crudo, senza mezzi termini, ammantato di profonda tristezza, squallore e senso di prostrazione che le donne provano a doversi confrontare con il sesso dietro compenso; splendida canzone con cui l’artista reggiano realizza la sua Bocca di rosa.

Il disco, così contenuto e nel contempo pregnante, contiene almeno altre due gemme, Amanti, con il suo doppio ritmo, diviso equamente tra un “talking blues italico” ed improvvise accelerazioni folk, così pure si segnala l’evocativa Le nostre stagioni che colpisce per la delicata malinconia di testo e melodia. Matteo Pacifico e Andrea Fantuzzi ricamano qua e là, in tutto il disco, con clarinetto, clarinetto basso e sax, Tommy Graziani arricchisce il tutto con drumming e percussioni di pregevole fattura. Il trentenne Marco Sforza, al di la dei riconoscimenti già ottenuti, possiede qualità importanti per un percorso che certamente non gli negherà ulteriori soddisfazioni, seguiamolo anche dal vivo, propone uno spettacolo ricco, quasi teatro-canzone.  

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  Marco Sforza
  • Anno: 2011
  • Durata: 26:04
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Amanti

02. Il letto di seta

03. Quella donna

04. Le nostre stagioni

05. Occhi di lupo

Brani migliori

  1. Quella donna

Musicisti

Marco Sforza: voce, chitarra, pianoforte Matteo Pacifico: clarinetto Dario Vezzani: contrabbasso, basso elettrico Mattia “il Conte” De Medici: violino Andrea Fantuzzi: clarinetto basso, sax tenore Tommy Graziani: batteria e percussioni