Massimo Cotto
“Francesco Guccini si racconta a
Massimo Cotto”. Il sottotitolo di questa biografia ufficiale, rende bene l’idea
di ciò che si andrà a leggere. Portavo
allora un eskimo innocente, è una biografia non impostata sulla linea
domanda/risposta e non è nemmeno frutto di elucubrazioni mentali dell’autore. Si
tratta piuttosto di un lungo racconto fatto da Guccini a Massimo Cotto,
nel corso di vari incontri avvenuti diluiti nell’arco di tempo di ben due anni.
Come è sua abitudine Cotto preferisce lasciar defluire spontanei i ricordi, non
intervenendo mai in prima persona, ma limitandosi al compito, comunque molto
importante, di stesura e composizione dei testi.
L’esaustiva biografia, preceduta
da una prefazione di Luciano Ligabue,
pur essendo corposa, è allo stesso tempo snella e facilmente leggibile,
corredata anche con molte foto. Dall’infanzia fino ai giorni nostri, il
servizio militare, le osterie, le prime canzoni scritte, le prime serate, l’amicizia
con il mitico Bonvi, il cantautore emiliano ripercorre le fasi principali della
sua vita e dalla sua carriera, non dimenticandosi di citare episodi curiosi, alcuni
dei quali certamente sconosciuti ai più. Grande importanza è data ai luoghi.
Modena, Bologna, Pàvana, sono le tappe fondamentali di una carriera volutamente
vissuta, a prescindere dal grande successo ottenuto, lontano dal canonico ma
poco genuino star system.
La sezione discografia, in calce
alla biografia, è molto curata. Comprende anche i singoli, le partecipazioni,
l’elenco delle canzoni di Francesco interpretate da altri, i testi di altri artisti
tradotti da lui e le produzioni. Non mancano anche riferimenti alla
filmografia, agli spettacoli teatrali e l’elenco dei libri scritti da Guccini. Compilazione
senza dubbio interessante e piacevole come il resto del volume.