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The Place, Roma

Simona Molinari

Suono e immagine al servizio di una voce unica  

In un The Place completamente gremito Simona Molinari (qui a fianco in una bella foto di Luca Bravi) si è esibita a Roma in un concerto che ha ripercorso il suo repertorio e proposto alcuni standard storici, rivisitati dalla sua band. Sul palco erano in quattro: Simona Molinari alla voce e alla solenne imponenza statuaria, Raffaele Pallozzi al piano, Fabrizio Pierleoni al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria.

Diciamo subito che sfrutteremo questo spazio non tanto per parlare della serata (peraltro riuscitissima), ma più in generale dei live della cantautrice aquilana. 

Cos’è infatti un concerto di Simona Molinari? Un appuntamento in cui tradizione e innovazione si incontrano, e si divertono un sacco. Se già il suo primo disco Egocentrica si caratterizzava per un mix di nuovi brani e canzoni classiche riarrangiate – e trovava proprio nell’osmosi tra vecchio e nuovo la sua forza – con l’album successivo Croce e delizia Simona ha fatto un passo in più, introducendo una propria poetica su una strada classica, su uno stile ora più swing, ora bossa, ora pop, cucendo il tutto con la propria autorialità e le proprie tematiche.

Di certo non abbiamo intenzione di fare una recensione dei suoi dischi – qui si tratta pur sempre di descrivere un live – ma la cosa più interessante è che la cantautrice ha saputo modellare questo suo stile anche sull’esibizione dal vivo, rendendo 'd’autore' persino i suoi concerti. E lo si è chiaramente visto al The Place.

C’è una sensazione appagante durante i suoi spettacoli, che si riverbera anche nella scelta delle canzoni: rifarsi a stilemi tradizionali, a modalità jazzistiche per esempio o a vocalità da colonna sonora americana, risulta inevitabile proprio ascoltando le sue canzoni originali. E poi già lo stesso suo modo di stare sul palco riflette la sua poetica.

Mi spiego meglio: una delle caratteristiche principali delle canzoni di Simona Molinari è il porre la propria figura al centro dell’attenzione, ora eroticamente, ora in maniera più descrittiva e comportamentale; insomma, ascoltandole viene in mente una sensazione di fisicità, sottolineata anche dai ritmi fortemente cadenzati dei suoi testi e da una maniera personalissima di cantare, che accentua oltremodo i tempi forti. Si prendano ad esempio Peccato originale o Egocentrica: guardandola sul palco, abito lungo, monumentale, microfono in mano più accarezzato che impugnato, l’occhio percepisce un tutto al proprio posto. Quello che si dice somiglia a come lo si dice.

In altre parole: c’è una primadonna sul palco che canta, attorniata da uomini che sono suoni che la seducono, a cui lei si presta immergendoli nel ritmo, li domina, si nega e rasenta l’inconsistenza della pura forma con cadenze martellanti e sbarazzine; poi però parte una nota lunga e alta, il microfono è usato con sapienza, l’apparente leggerezza di prima si scontra e si integra con la professionalità, con lo studio del canto. Da una parte capiamo che un canto – ora più ritmato, ora più intimo – serve come linguaggio, quindi tutto è funzionale, tutto significa; dall’altra che la performance e lo stare sul palcoscenico completano l’opera e il suo significato. Non è vero che Simona Molinari non suona uno strumento sul palco, perché ne suona più d’uno: la voce, il corpo, l’immagine.

È una delle caratteristiche principali della canzone quella di far riscontrare l’autorialità anche nell’esibizione, perché l’esibizione è testo artistico a tutti gli effetti, che si unisce al testo creativo della nascita del brano stesso. D’altronde la canzone è performance e l’esecuzione è scrittura.

Questa stessa sensazione di autorialità, infine, si ha con l’alternare nel concerto brani più frivoli come Portate gli uomini ad altri più intimi come Nell’aria. Si vede l’anima: “Ora che sapete perché sono qui davanti/ non mi giudicate male perché a riflettori spenti/ sono fragile e anche timida ma non per questo stupida/ e dopo il palcoscenico una vita vera ancora non ce l’ho» (Egocentrica).

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In dettaglio

  • Data: 2011-04-27
  • Luogo: The Place, Roma
  • Artista: Simona Molinari

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