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Gabriella Lucia Grasso

Vussia Cuscenza

Esiste un modo virtuoso di pensare al “confine”, ed è quando lo si intende come luogo dello scambio invece che come delimitazione. La Sicilia è luogo di confine: tra la terra e il mare, tra l’Italia e l’Europa, tra l’Europa e l’Africa…

Da Catania arrivano Gabriella Lucia Grasso e Vussia Cuscenza, il suo terzo lavoro in studio, uscito il 3 marzo per la Narciso Records/Believe. Un album di confine, come a noi piace intendere questo spazio di contaminazione e scambio. L’autrice stessa è una donna che porta in sé contaminazioni differenti: cresciuta tra le musiche di Edith Piaf, il jazz e la musica lirica, la classica e il rock, si nutre dell’influenza di cantautrici come Ani Di Franco e la siciliana Rosa Balistreri, fonte di ispirazione come Donna ancor prima che come musicista.

La Sicilia non è l’unica terra amatissima da Gabriella: ecco farsi avanti l’Argentina, che porta in dote alla musica della Grasso gli strumenti della tradizione latinoamericana (guitalele, requinto e bandoneon), magistralmente orchestrati insieme al mandolino o al bozouki della tradizione mediterranea. Artefice di questa armoniosa orchestrazione è Denis Marino, orchestratore e co-arrangiatore dell’album, nonché chitarrista che la accompagna nel tour che Gabriella sta facendo insieme a Carmen Consoli, della quale ha aperto numerosi concerti.

Noi dell’Isola la abbiamo vista a Milano in occasione della prima data di Carmen Consoli al Dal Verme: un’occasione splendida in cui la malìa delle musiche e della voce della Grasso ha incantato la platea eseguendo tre brani da Vussia Cuscenza: Quanti Voti, Cunta e Pigghia, Camurria. Un’esibizione elegante e appassionata, che ha dato il via a una serata magica in cui l’Eco delle Sirene ha incantato e commosso il pubblico per tutto il tempo dello spettacolo, creando una bolla immaginaria da cui lasciarsi avvolgere e cullare.

L’amore per l’Argentina non si riflette solo nei suoni della Grasso, che mischiando musiche folk decisamente tradizionali con contaminazioni di chitarre elettriche e synth danno origine a una word music raffinata e personalissima, ma anche nel suo amore per il Tango, condiviso con Denis Marino, celebrato nei brani Quanti Voti (in collaborazione con l’argentina Lidia Borda, canzone sull’attesa drammatica della persona amata) e in Taccu e Punta, un brano strutturato su ritmo di milonga, in cui l’ambiente del tango, con le sue logiche e i suoi rituali, è al centro di riflessioni e immagini esilaranti.

Eccoci di nuovo al confine dunque, questa volta tra le arti: musica, ma anche danza e teatro, ambito in cui Gabriella vanta esperienze che l’hanno arricchita e hanno contribuito a costruire l’artista eclettica che troviamo in dialogo con se stessa nel brano Vussia Cuscenza, in cui la donna si rivolge con il rispetto antico del Lei alla propria coscienza, prendendo consapevolezza di errori e dolori.

Le donne e l’amore, avvolti in un cerchio comune, al centro del disco di Gabriella, che con storie quotidiane e popolari si vota al recupero del senso della tradizione come recupero del senso della comunità. Il femminile è sicuramente un elemento importante di quest’autentica affermazione del senso di comunità: non a caso uno dei progetti più belli di Gabriella, proprio perché corale, è quello del Malmaritate. L’appellativo proprio delle donne siciliane vittime dei matrimoni combinati dà il nome all’ensemble di sole artiste donne che si muovono fra vari ambiti espressivi, di cui la Grasso è parte insieme a Carmen Consoli.

E l’amicizia con Carmen, proficua e di lunga data, diventa collaborazione artistica in questo album prodotto dalla casa discografica fondata dalla Consoli, presente con la sua voce e il basso elettrico nel brano Don Pippuzzo, dove il lamento per la perdita degli antichi mestieri diventa denuncia di una società povera e arida senza più memoria.

Cosa, più dell’amore, è infine territorio di confine e scambio? In Camurria testa e cuore, razionalità e passione sono contrapposte e intrecciate…ma se l’amore non abita il confine, Gabriella non ci lascia dubbi su dove fare atterrare il nostro salto: “amuri, senza amuri nun si campa, senza testa nun si penza ma è lu cori ca cumanna ppi l’amuri



Foto a cura di Michele Maccarone

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Denis Marino
  • Anno: 2017
  • Durata: 33:00
  • Etichetta: Narciso Records

Elenco delle tracce

01. Pippineddu
02. Cunta e pigghia
03. Taccu e punta
04. Vussia Cuscenza
05. Quanti voti
06. Guancia a guancia
07. 'N Suggiteddu
08. Camurria
09. Meno male che canto
10. Don Pippuzzu
11. In una notte di maggio tra stelle e carillon
12. Notte Annunziata

Brani migliori

  1. Goccia a Goccia
  2. Camurria
  3. Taccu e Punta

Musicisti

Tiziana Cavaleri - Emilia Belfiore - Concetta Sapienza - Vincenzo Virgillito - Marisa Mercadè - Valentina Ferraiuolo - Puccio Panettieri - Adriano Murania - Alexandra Butnaro - Elena Guerriero - Denis Marino - Carmen Consoli: voce e basso elettrico in Don Pippuzzu.