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Niccolò Fabi

Una somma di piccole cose

E' una battaglia vivere. Lo sappiamo tutti, alcuni purtroppo lo sanno meglio e più duro degli altri. Ci sono molti di noi che quel coltello che ormai da tempo stringono fra i denti non si ricordano neanche più come ci sia arrivato. Ed è talmente parte di noi che neanche nel guardarci allo specchio si riconosce più. Arrabbiati, continuamente di corsa, litigiosi, in lotta con gli altri più che con noi stessi, sempre preoccupati che quello che ci siede accanto possa portarci via quel poco o tanto che nella vita abbiamo racimolato; aggrappati alle cose che accumuliamo, e alle persone che proviamo a tenere legate, impauriti come siamo tutti della fine, una qualunque. Però quel coltello che continuiamo a stringere, taglia, come tutti i coltelli. I solchi in volto ormai sono segnati, continua a scendere il sangue e il dolore neanche lo sentiamo più; eppure basterebbe toglierlo per vedere come si respira, parla, canta, bacia, meglio senza.

Una somma di piccole cose, ultimo album di quell’artista prezioso che è Niccolò Fabi, non è un disco, non sono canzoni messe in fila, tracce, registrazioni, parole, chitarre. È una mano che viene a togliere quel coltello. E lo fa con delicatezza e decisione, con amicizia e vicinanza, senza arroganza o presunzione di sapere come vanno le cose del mondo, eppure di quelle cose ne sa cogliere il nucleo, quella particella infinitamente minuscola che è poi il centro di tutto, mentre molti di noi ne vedono solo, offuscati, i contorni. Ed è un gesto così potente e inaspettato che sembra quasi riduttivo aggiungere parole sulla voce di Niccolò che si fa sempre più matura e amica, e su di un album in fondo semplice, dove al centro c’è quasi solo una chitarra acustica. E, beninteso, sia benedetta questa chitarra acustica, ché in mezzo al caos di rumore di chi pensa che alzando il volume possa venire ascoltato di più…è da accogliere a cuore aperto chi riprende a pizzicare solo le corde di una chitarra. Lo fa musicalmente, e lo fa ancora di più a parole, questo disco spinge “pausa”. Una pausa collettiva. Come a tentare di mettere in stand by il mondo. Dice fermiamoci. Ci chiede “dove diavolo stiamo correndo?”. “Lo vedete o no che non stiamo correndo da nessuna parte? E lo sentite che in questa inutile corsa ci manca il fiato? Fermiamoci un istante, e facciamolo insieme”. Niccolò parla come parlano gli amici, con la stessa empatia, sedendoti accanto, senza scontro ma con serietà sul volto, ti guarda dritto e ti dice «sono come te». E poi toglie quel coltello. E se per un secondo nell’avvicinarsi della sua mano senti più dolore e istintivamente ti ritrai di scatto (perché restare nella propria condizione, qualunque essa sia, dolorosa o no, è più comodo), poi lo lasci fare. Perché se lo conosci, come artista, ti fidi. Ti fidi di quello che ti sta raccontando. Lo sai benissimo che non ci sono trucchi, inganni, maschere, giochetti strani. E se invece non lo conosci, lo starai ad ascoltare e al termine di queste nove canzoni, probabilmente ti asciugherai un paio di lacrime e lo abbraccerai. Come si fa con gli sconosciuti che incroci per la tua strada nei momenti più assurdi, e incomprensibilmente giusti, che potessi mai sperare di avere.

Questo artista è prezioso, è tra le cose più care che abbiamo. Non so se sia il capitano di una nave in cui dondoliamo tutti, o se è quello che nella notte buia è sulla prua ad indicare i pericoli, o se è un semplice mozzo, uno di quelli saggi che hanno visto mille mari e passano le notti sul ponte a raccontare avventure ma, chiunque sia, noi su questa nave in mare aperto se continueremo ad averlo nei nostri viaggi, non rischieremo mai di affondare.

Foto di Shirin Amini

 

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In dettaglio

  • Anno: 2016
  • Etichetta: Universal

Elenco delle tracce

01.  Una somma di piccole cose
02.  Ha perso la città
03.  Facciamo finta
04.  Filosofia agricola
05.  Non vale più
06.  Una mano sugli occhi
07.  Le cose non si mettono bene
08.  Le chiavi di cas
09.  Vince chi molla

Brani migliori

  1. Una mano sugli occhi
  2. Vince chi molla
  3. Filosofia agricola

Musicisti

Niccolò Fabi: chitarra e voce  -  Pier Cortese: smanettamenti sui vcf in Una mano sugli occhi  -  Alberto Bianco, Damir Nefat, Matteo Giai e Filippo Cornaglia: cori su Ha perso la città e Non vale più