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Francesco Forni

Una sceneggiata

Una sceneggiata è il titolo evocativo dell’ultimo album di Francesco Forni. Il lavoro del musicista napoletano è un vero e proprio scrigno che custodisce cose preziose, oltre a essere una sorta di rinascita musicale, in discontinuità con l’ottimo percorso precedente in parte condiviso anche con Ilaria Graziano. Questa nuova vita musicale parla in napoletano, con un utilizzo della lingua capace di raccontare con profondità le vicende dei protagonisti di una storia di strada fatta di scelte e conseguenze poi da affrontare, che sotto la patina del racconto rivela flussi di coscienza e di vita che vanno ben oltre le vicende narrate fino a toccare le corde più intime. E proprio in questo convince l’interpretazione musicale e canora di Forni, segnata da una tale intensità che pare offrire una possibilità di comprensione anche della propria esistenza.

Il lavoro prende le mosse da un’opera teatrale di Andrej Longo ‘Spacciatore’, per la regia di Pierpaolo Sepe, a cui Forni ha cucito addosso una colonna sonora originale che poi si è sviluppata fino a camminare con le proprie gambe lungo le tredici tracce del disco che ne è nato. Storie di strada, vissute tra i vicoli e i battiti dei quartieri popolari, tra spose (Sposa, Serenata), spacciatori con soprannomi fantasiosi come Dragonbol e vicende che narrano di sentimenti universali (Gelusia, Pure si fosse, Padre) tra slanci e cadute. I singoli brani si reggono di una forza propria ma diventano ancora più suggestivi nel momento in cui sono anche tessere di un puzzle che infine compone un concept.

 

Vale la pena riflettere anche sull’articolo scelto nel titolo, certamente non casuale, che differenzia “una” sceneggiata da “la” sceneggiata. La sceneggiata originaria, nata tra le due guerre mondiali, e rinvigorita dal revival degli anni Settanta, racconta esclusivamente storie ‘d’amore e malavita’, in cui spesso il protagonista deve scegliere tra i suoi ‘codici d’onore’ e la morte o il carcere, ammiccando con simpatia al modello malavitoso, tra guapparia, camorra e sopruso. Se possiamo trovare, con la categoria della sceneggiata, una radice comune nell’ambientazione di strada e nel tratto popolare della storia, per il resto il lavoro se ne discosta completamente nei valori di fondo e nella raffinatezza musicale degli arrangiamenti e delle esecuzioni, che invece richiamano ben altre sonorità, (in Spacciatore per esempio sembra apparire l’eco di James Senese), tratteggiando un folk rock cupo e irriverente che mette a nudo anime in continuo travaglio.

Forni sembra aver scoperto una nuova scrittura che gli calza a pennello, rivelandosi un egregio cantastorie/cantautore e confermando di essere il bravissimo chitarrista e polistrumentista che già apprezzavamo. Non è superfluo aggiungere che questo bel disco meriterebbe molta più attenzione anche da parte degli addetti ai lavori, soprattutto quelli in cerca di qualità, autoriale e cantautorale.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Francesco Forni e Salvio Vassallo
  • Anno: 2022
  • Durata: 43:05
  • Etichetta: SoundFly

Elenco delle tracce

01. Dragonbol

02. Spacciatore

03. Pure si fosse

04. La sposa

05. Serenata

06. Padre

07. Una sceneggiata

08. Gelusia

09. Addore ‘e primmavera

10. Notte scura

11. Mercuzio

12. Perduto

13. Prenditi cura di me

Brani migliori

  1. Notte scusa
  2. Pure si fosse
  3. Gelusia

Musicisti

Francesco Forni - Voce, cori, chitarra acustica, Chitarra manouche, chitarra elettrica, Viola Amarantina, Viola Portoghese, basso elettrico, Tammorra, Tamburello, Percussioni, Archetto, Glockenspiel, Tromba, Tastiere, Piano, Sampler, Programming;
Silvio Vassallo - Batteria, Tammorra, Percussioni;
Caterina Bianco - Viole e violini;
Marco Di Palo - Violoncello;
Michele Signore - Liuto;
Sebastiano Forte – Chitarra elettrica, chitarra archtop;
Mariano Bellopede - Piano;
Gabriele Lazzarotti – Basso elettrico;
Andrea D’apolito – Harmonium;
Gianfranco Campagnoli – Tromba e Flicorno;
Valentina Gaudini – Cori;
Luigi Scialdone - Mandolino