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Fabio Concato

Tutto qua

Il penultimo album di Fabio Concato pubblicato nel 2007, si intitola Oltre il giardino: un doppio CD che raccoglieva una manciata di successi rivestiti con nuovi arrangiamenti, oltre a due nuovi brani. Sono comunque trascorsi undici anni dall’effettivo ultimo album di inediti pubblicato nel 2001, intitolato Ballando con Chet Baker.

La produzione di Fabio Concato è stata sempre caratterizzata dalla bellezza comunicativa dei suoi versi ironici, delicati e nostalgici, rappresentativi di vita quotidiana, e ne dà conferma Tutto qua, l’ultimo album pubblicato per la nuova etichetta Halidon. Contiene undici tracce ed è possibile anche scaricare gratuitamente altre 5 canzoni già edite per voce e chitarra acustica.

L’arrangiamento ricercato, attento ai dettagli e alle sfumature, è curato da Ornella D’Urbano e Pier Carlo Penta. Sono riscontrabili riferimenti sonori ai lavori passati (ad esempio Fabio Concato del 1999) in questa nuova produzione che profuma di pop, chiaro marchio della sua eleganza di sempre, senza dimenticare le intrusioni piacevoli jazzistiche con la canzone, dal sapore autobiografico, Se non fosse per la musica, che vede la partecipazione di Stefano Bollani al pianoforte. Si trovano anche suoni blues’n’jazz con la canzone Breve racconto di moto, dove gli assoli di organo Hammond suonato da Pier Carlo Penta descrivono la storia ironica del personaggio principale che si chiama Celestina.

L’altro di me, apre l’album, è una canzone significativa e spigliata nel tono, con una bella armonica a bocca suonata da Luigi Ferrara, mentre gli archi danno una musicalità soffice. Stazione nord, va dritto al cuore per intensità, descrivendo l’addio di un amore che si svolge come sfondo nella stazione ferroviaria: «Magari ci vediamo o ci telefoniamo, io credo di no…»; è caratterizzata dal crescendo vocale nel ritornello. Tutto qua, primo singolo estratto, mostra Fabio Concato a proprio agio, è un brano semplice ma di effetto dal suono fresco e dal testo lirico e riflessivo.

Carlo che sorride è una canzone dedicata all’amico musicista Carlo Gargioni scomparso precocemente: aveva partecipato nell’album Scomporre e ricomporre. Un ricordo di rara delicatezza dal suono limpido e lineare. Le ballate di Fabio Concato lasciano sempre un’impronta notevole, come la nostalgica Non smetto di aspettarti; l’argomento principale del testo è la fine di un amore incondizionato, ma l’autore spiega che si fa di tutto per non dimenticare la persona amata. L’arrangiamento è lieve e scorrevole dove gli archi sono continuamente presenti ma mai ingombranti, mentre la conclusione spetta all’assolo di sassofono suonato da Simone La Maida.

Merita qualche ascolto più attento Il filo, perché presenta sonorità che rimandano agli anni ’60; l’introduzione a mo’ di marcia esalta la curiosità nell’ascoltare la melodia, mentre il chalumeau suonato da Costantino Brigliadori, contribuisce a trasmettere colori caldi soprattutto nell’assolo, a tutta la canzone. L’album si conclude con il secondo singolo estratto: Trenino nel petto: è una ballata solare dai toni distesi e la melodia suggestiva.

Non è un capolavoro, ma è un disco positivo, ispirato e misurato che ci permette di raggiungere un livello di consapevolezza del songbook di Fabio Concato, riscoprendo la sua genuinità. Consigliato.

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  
  • Anno: 2012
  • Durata: 47:17
  • Etichetta: Halidon

Elenco delle tracce

01. L’altro me

02. Stazione nord

03. Tutto qua

04. Papier mais

05. Carlo che sorride

06. Se non fosse per la musica

07. Non smetto di aspettarti

08. Breve racconto d moto

09. Il filo

10. Sant’Anna (di Stazzema)

11. Un trenino nel petto

 

Brani migliori

  1. Non smetto di aspettarti
  2. L’altro di me
  3. Stazione nord

Musicisti

Larry Tomassini: Chitarre elettriche e acustiche Toti Panzanelli: Chitarre elettriche e acustiche Massimo Luca: Chitarre acustiche Stefano Bollani: Pianoforte Ornella D’Urbano: Pianoforte, Piano Rhodes, Tastiere, Programmazioni, Cori Pier Carlo Penta: Pianoforte, Tastiere, Programmazioni, Organo Hammond Stefano Casali: Basso Mauro Mussoni: Contrabbasso Gabriele Palazzi Rossi: Batteria Daniele Marzi: Batteria Luigi Ferrara: Armonica Laura Barcelli: Violino Simone Grizi: Violino Aldo Zangheri: viola Antonio Coloccia: Violoncello Amedeo Bianchi: Clarinetto Costantino Brigliadori: Flauto, Chalumeau Simone La Maida: Sassono Contralto Smoma: Cori Quartetto d’archi diretto da Ornella D’Urbano Orchestra d’archi diretta da Ornella D’Urbano