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Tommaso Sgammini e Filippo Macchiarelli

Stànzia

Sono sempre un po’ a disagio quando si tratta di recensire un disco jazz: temo sempre di risultare superficiale, non avendo io una cultura tale da permettermi di riconoscere stilemi, fare eventuali paragoni con altri nomi, creare quei legami inesistenti ma i quali, al contempo, paiono essere una sorta di sottobosco musicale quasi doveroso, specie quando si affronta un genere musicale come questo.

Il mio rapporto con il jazz è pertanto estremamente particolare: ho bisogno di lui nella misura in cui mi fa star bene senza che io debba sforzarmi di comprendere un linguaggio talvolta volutamente troppo ricercato. Non amo il jazz isterico o acido, quello fastidioso che, invece di calmarmi, quasi m’indispettisce. Ho bisogno di un jazz, per l’appunto, che m’invogli all’ascolto; uno come quello di Sgammini (nella foto qui a destra) e Macchiarelli (nella foto sotto) che, con il loro Stànzia, ti porta a tenere il tempo con il piede e con la testa senza che tu nemmeno te ne renda conto.

Stànzia è, a mio avviso, la conferma che la musica anche di fronte a pandemie o guerre fa spallucce, forte della sua capacità di arrivare ovunque anche quando noi siamo costretti in un ambiente chiuso. Ad un imperativo categorico come quello cui siamo chiamati ormai da un paio d’anni, ci sono due tipi di reazioni: la rabbia, annessa alla disperazione, oppure la capacità di vedere anche situazioni simili come un’enorme opportunità. Due amici, un pianista e un contrabbassista, hanno cavalcato l’onda del secondo atteggiamento, trasformando i muri di una stanza in enormi fogli sui quali appuntare pensieri, perplessità, note, idee musicali, ricordi.

Le nove tracce disegnate dai due amici - alcune impreziosite dalla delicata voce di Camilla Battaglia - sono caratterizzate da due stili molto diversi ma estremamente complementari fra loro: Sgammini scalpita, e le sue composizioni risultano essere un concentrato di adrenalina e di voglia di vita; controbilanciante è invece lo stile di Macchiarelli, più introspettivo e intimo.

Notevole anche l’incisione del disco: il pianoforte squillante è meraviglioso, tanto quanto il calore del contrabbasso, le cui corde vibrano direttamente nello stomaco. La bellezza degli strumenti acustici è davvero impareggiabile.

Per concludere, Stànzia è un concentrato di frasi, tecnica altissima e trovate armoniche davvero interessanti, il tutto comunque scritto in un linguaggio estremamente fruibile.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Tommaso Sgammini e Filippo Macchiarelli
  • Anno: 2021
  • Durata: 48:40

Elenco delle tracce

01. Preludio
02. Carnevale
03. Joy Spring
04. La pioggia
05. Cambi di luce
06. Gaia
07. Punti di vista
08. Il Maratoneta
09. Round Midnight

 

Brani migliori

  1. Preludio
  2. La pioggia
  3. Gaia

Musicisti

Tommaso Sgammini: piano – Filippo Macchiarelli: doublebass – Camilla Battaglia: voice on track 2,5 & 8