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Giulia Ventisette

Stanze

Stanze è il secondo  album di Giulia Ventisette, cantautrice fiorentina che aveva esordito nel 2015 con L’inverno nel cuore. Il seguito di questo disco è uscito nel 2018 e si colloca con autorevolezza nell’area del pop-cantautorale che rifugge la banalità, ma che, nelle sue 'semplici' composizioni, dimostra di avere contenuti interessanti.

12 brani dove prevalgono sonorità acustiche, arricchite dalla presenza mai ingombrante di fiati ed archi; emerge in questo lavoro l’ecclettismo dell’autrice, che spazia da toni ironici ad altri decisamente drammatici, così come alterna introspezione e coscienza civile. A tal proposito, è importante sottolineare che il brano Tutti zitti si è aggiudicato tra gli altri il Premio della Critica durante il concorso per voci emergenti Limatola Festival ed il Premio Under 35 di Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty. Brano che fotografa in modo amaro tanto quanto realistico la concezione del lavoro al giorno d’oggi, il traguardo del posto fisso visto quasi come una gabbia dalla quale è impossibile fare una rivoluzione. Docili pedine e schiavi di una posizione, ecco la glaciale definizione di chi a forza di tenersi stretti i doveri ha perso tutti i diritti, con il sale sugli occhi e la rassegnazione in bocca.

Un esempio che ben illustra la sostanza di Stanze, disco al tempo stesso profondo e di immediata presa, impegnato, ma non didascalico o falsamente retorico. Emerge da queste dodici canzoni l’urgenza di raccontare in modo poetico una società che sta perdendo la poesia, utilizzando strumenti indispensabili all’odierna sopravvivenza come la malinconia, l’amore e soprattutto la giusta dose di sarcasmo.

Ad accompagnare musicalmente queste canzoni, un arrangiamento sempre adeguato al sentimento del brano, che fa da cornice alle emozioni dipinte da Giulia. Un album  pensato e ripensato, un disco che già dal primo ascolto rivela l’attenzione dell’autrice tanto ai dettagli quanto al risultato globale, frutto di una approfondita riflessione su come sposare musica e parole e soprattutto come riuscire a fermarsi sempre al momento giusto, senza correre il rischio di apparire ridondante.

Nelle dodici tracce ci sono eleganza, grinta raffinata, umiltà, voglia di fare, follia, arte, cose per le quali non servono mille parole, ma spesso è sufficiente la canzone giusta al momento giusto e anche da questo punto di vista Giulia vince la sua sfida. Una ricetta dove oltre alla già evidenziata capacità narrativa, Giulia abbina suoni che spaziano dal rock, che chiude l’album con Psicanalisi, al jazz, allo swing, senza dimenticare ovviamente il pop, semplice, diretto, accattivante, ma mai banale. Non deve essere sottovalutata nemmeno la capacità interpretativa, che le permette di farci vivere i dodici episodi di Stanze in maniera intensa e personale.

Forse quindi non è un caso che l’ultimo brano, la già citata Psicanalisi, ci spinga a guardarci dentro e ad amarci un po’ di più, perché dalle Stanze di Giulia, se le si visitano con attenzione, si esce arricchiti e dunque migliori.


In seguito alla pubblicazione di questo album sono usciti due singoli:

2019 Il lavoro nobilita l'uomo
Link al video qui.

 

 

 

 2020 Alice (nel paese delle cianfrusaglie)
Link al video qui.


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In dettaglio

  • Anno: 2018
  • Durata: 41:22
  • Etichetta: La Stanza Nscosta Records

Elenco delle tracce

01. Soldatini di carta
02. Unico
03. Il sale negli occhi
04. Te lo dico con una canzone
05. Burattino
06. Un eventuale ritorno
07. Il padrone del buio
08. Una relazione mono settimanale
09. L’opposto di me
10.Tutti zitti
11.Figli d’arte
12. Psicanalisi

 

Brani migliori

  1. Tutti zitt
  2. Burattino
  3. Il padrone del buio