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Incubi di Freud

Sistole

Il rock inteso come sudore, adrenalina, sfogo, ma anche come necessaria tribolazione e strumento di autoanalisi continua è il veicolo al quale fa ricorso il leader degli Incubi di Freud  Joshua McFarrow (Josafat Farroni), combo marchigiano che sfoggia un bel lavoro solido e compatto come Sistole, a distanza di pochi mesi dall’applaudito singolo Miglior attore non protagonista.

A questo punto è lecito, per chi legge, chiedersi che genere trattano. Ebbene, qui sta il busillis! Diremo che un punto a loro favore è proprio nella complessità della classificazione stilistica, però daremo indizi di post-rock, graffi hardcore, spruzzate d’elettronica: il tutto in una cornice decisamente anticonvenzionale e distantissima da connotati radio-friendly. Perché, magari ti spiazzano con un ritornello messo  all’inizio e credi d’impattare un pezzo semplice ed invece, diavolo di un Joshua!, ti rigurgita dell’altro inaspettato. Tra patimenti d’anima e brame di rinascita psicologiche, viaggia il cargo di Sistole che salpa con la strumental-schizoide di Ta  ma, L’incubo di Freud è già in essere con un tratteggio di mite rock che sa comunque incidere con gagliardia e personalità. Le chitarre scaldano bene le corde nella rigorosa Brinderemo, che ammicca al new-indie senza ricorrere a soluzioni smaccatamente plateali. Invece, Fly è un…volo librato tra funk-rock e piglio dance, nel quale la fantasia della band è ancora messa in chiara luce. Sempre nel sottile equilibrio tra Sanità e demenza, la matrice del quintetto marchigiano è ostentata con orgoglio verace, istintivo ma non scellerato, scanzonato ma non semplicistico con una traccia a tratti concreta, a volte filo-aulica, sfoderata con sensati stratagemmi assemblativi che li esulano dalla dozzinale espressione. In dirittura d’arrivo, spingono sul pedale grintoso per piazzare il colpo vincente del suddetto singolo Miglior attore non protagonista: 300 secondi di bella energia senza far tracimare il sound in deleteri eccessi. Il tutto, circoscritto con un modellare ragionato e sensato.

Ora, non siamo certi che, col suo progetto,  Joshua potrà risolvere i suo “incubi” introspettivi, tuttavia confidiamo che li esternerà a lungo poiché è ben conscio che la musica sana sì molte ferite, ma non le rimargina del tutto che poi, in fondo, è quello che (forse) non vorrebbe mai perché sa che ai “dannati” del rock gli sono indispensabili.

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In dettaglio

  • Anno: 2022
  • Durata: 26:12
  • Etichetta: Autoprodotto / 0371 MusicPress

Elenco delle tracce

01. Ta
02. L’incubo di Freud
03. Brinderemo
04. Fly
05. Sanità o demenza
06. Miglior attore non protagonista

Brani migliori

  1. Fly
  2. Sanità e demenza

Musicisti

Joshua McFarrow: voce - Alessandro Carmela: batteria - Edoardo Graziani: basso - Andrea Piermarteri: chitarra solista - Mirko Fermani: chitarra ritmica