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Marracash

Noi, Loro, Gli Altri

Noi, Loro, Gli Altri, il settimo album di Marracash, famoso rapper della Barona, quartiere popolare di Milano, compie un anno. In questi mesi, questo disco ne ha “vissute davvero tante”. Quando venne alla luce, a novembre del 2021, le reazioni di pubblico e critica sono state tendenzialmente positive ma divise tra chi diceva che il suo disco del 2019, Persona, era impareggiabile, e chi invece eleggeva l'ultimo lavoro come un'evoluzione del precedente e dunque il miglior disco in assoluto di Marracash. Forse invece solo i più lungimiranti, i più audaci, dopo aver ascoltato l’ultima traccia hanno pensato con sicurezza “Questo disco vincerà il Premio Tenco”. Io ero tra questi.

Noi, loro, gli altri è intanto un invito saggio a dedicare più tempo all’ascolto della musica. È l’insieme di testi impegnativi e consapevoli. È l’opera di un rapper maturo ma è anche frutto di un’introspezione profondamente critica sul presente. È il disco di un artista fiero ma incredibilmente fragile che si contrappone quindi alla maggior parte dei rapper della scena contemporanea: nell’epoca dell’ostentazione ossessiva in rima di status symbol, denaro, affermazione sulla strada, Marracash parla apertamente di disagi psichici, traumi, esperienze personali, amori violenti, famiglie assenti, amici scomparsi.

Sempre più cantautore e poeta di strada, Marracash scrive dell’ipocrisia di una società in cui si rivendica ardentemente il diritto all’identità perdendo di vista la “visione collettiva”. Il titolo stesso dell’album sottende l’idea della divisione sociale di cui siamo spesso vittime ma anche carnefici, come ci ricorda lui stesso in Cosplayer. Tre copertine, quattordici tracce, numerosi esercizi melodici e di stile quindi: dalla lirica di Ruggero Leoncavallo in Pagliaccio alla hit di Infinity Love nel pezzo con Guè, passando per il tributo a Vasco in Io sino al punk rap attuale di Rokas in Giorni StupidiDubbi è la traccia centrale, il cuore di questo disco, un pezzo capace di far innamorare anche l’ascoltatore più occasionale. Qui Fabio rimane senza vesti e non prova vergogna. Ci siamo tutti sentiti partecipi di quella fragilità. In questa traccia la sua debolezza diventa Universale.

C’è anche ironia, strafottenza, profondità, critica politica.

Noi, loro, gli altri si raffigura come un’opera completa, capace di attraversare gli abissi oscuri dell’umano e fare slalom tra i temi di attualità, servendosi di un linguaggio e di un genere musicale, il Rap, non amato da tutti.   

Questo disco ha meritato quindi di accedere all’Olimpo della musica cantautorale italiana, grazie al riconoscimento della Targa Tenco, ed è possibile capirne il perché leggendo una recente dichiarazione del Maestro Ivano Fossati : “I ragazzi del rap sono contemporaneamente dei cantautori e anche di più, sono qualcosa di diverso. Hanno un coraggio particolare. Per esempio, sento pensieri altissimi a volte, in certi rapper, che poi immediatamente si collegano a frasi assolutamente di servizio, frasi che sembrano quasi banali: ma in realtà non sono banali, sono musica. Tutto questo addirittura può insegnare qualcosa anche a noi. C'è una libertà che loro si sono presi, che loro si sono inventati, alla quale noi non abbiamo avuto il coraggio di accedere”.

Foto do Jonathan Mannion

 

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2021
  • Durata: 43:02
  • Etichetta: Universal Music

Elenco delle tracce

01. Loro

02. Pagliaccio

03. ∞ Love (feat. Gué Pequeno)

04. Io

05. Crazy Love

06. Cosplayer

07. Dubbi

08. Laurea ad honorem (feat. Calcutta)

09. Noi

10. Noi, loro, gli altri skit

11. Nemesi (feat. Blanco)

12. Dumbo Gets Mad Skit

13. Cliffhanger

 

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