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Sgrò

Macedonia

Macedonia è l’album d’esordio del cantautore toscano (ma bolognese d’adozione) Sgrò, artista emergente nella nuova scena indie italiana. Nostalgico, metaforico e autoironico, Sgrò ha per molti anni chiuso in casa la sua voce, non permettendole mai di uscire, neanche per esibirsi dinanzi a un pubblico di amici. La casa, la sua camera, come una sorta di coperta di Linus in cui sentirti tranquillo, libero di dare spazio alla sua creatività. Tuttavia, quest’estate è sceso in strada con il ‘Manchi solo Tour’, una serie di date lungo la riviera Adriatica (dai lidi ravennati in Romagna fino al Gargano, a Peschici, in Puglia), niente palchi, assembramenti o pubblico, tutto in strada, semplicemente con una chitarra e un amplificatore. (Francesco) Sgrò si è anche esibito in vari eventi live, come al festival Lumen di Vicenza, il Ripartire di Lucca, il Viareggio Music Festival e il MEI di Faenza.

 

L'esordio discografico vero e proprio arriva con l'album Macedonia, anticipato da diversi singoli (In differitaLe pianteMaledizione Stai bene), usciti nel corso dell’ultimo anno e mezzo. L’album è frutto di uno sguardo sensibile, attento e inusuale alla quotidianità e alle sue piccolezze. Un lavoro ricco di emozioni nel quale emergono i vari stati d’animo dell’autore, che convivono un po' come i vari frutti che compongono una macedonia (significativa l’immagine in copertina di Emma Zazio, così come notevole è il lavoro grafico che si muove intorno ai suoi social e sul sito). Un’ottima ricetta musicale, potremmo dire, metafora perfetta dei contenuti che troviamo nelle otto tracce, tanto da dare il titolo all’intero progetto. A questo proposito lui stesso dice: “Macedonia è frutta fresca e colorata, ma è anche frutta fatta a pezzi, frutta che rimane sullo stomaco, frutta piena di giorni del disordine e di interruzioni della pace, di porte chiuse che preservano ma escludono, eppure è frutta che cerca non tanto una via di uscita dal mondo ma una via di entrata, frutta contemporanea senza antenati né posteri, frutta piena di mappe per l’assenza, di sfumature e non di assoluti, frutta scomoda, frutta che si vergogna ma che rivendica la propria postura, frutta da farne spremuta.”

Da un punto di vista musicale, è evidente l’influenza delle produzioni italiane anni ‘70 e ’80, in modo particolare Battisti e in certi passaggi anche Battiato, eppure non mancano richiami stilistici più contemporanei (ben riuscito il lavoro di Andrea Ciacchini alla produzione, a cui si aggiunge un cammeo nel brano Nemmeno di Enrico Gabrielli ai fiati) e d’oltre confine come Frank Ocean, Radiohead, Glass Animals. Particolarmente trascinante la sezione ritmica, che guida l’ascoltatore nel viaggio attraverso le parole. Nei suoi testi Sgrò utilizza un linguaggio basico ma immediato, che porta l’ascoltatore a riflettere sul peso e l’importanza di molte parole delle quotidianità che spesso vengono date per scontate.

Ogni brano utilizzato come singolo, è accompagnato da un videoclip, di stile e narrazione differente. Ad esempio, nel video di In differita, brano in cui il cantante si concentra sul pensiero di una ragazza amata in passato e ora vista come importante ma non più al centro di tutto, ritroviamo un corto animato dallo stile retrò, con pochi movimenti ma dai colori pop molto accesi, che ricalcano lo stile anni ’80, molto apprezzato nella nuova scena indie italiana.
Il videoclip di Stai bene invece, segue un’impostazione di ripresa tradizionale, classica, colori caldi e immagini quasi romantiche; ben studiato l’uso della luce e soprattutto il ritmo di montaggio, che seguendo il tema del mare asseconda la ritmica del brano, rendendo ancora più simbiotico il rapporto tra l’ascoltatore e l’autore. Un brano, quest’ultimo, particolarmente intenso, che tratta di un nemico subdolo, invisibile ma molto forte ovvero la depressione. Il cantautore lucchese, per descriverla, canta di burroni, di insonnie, di capelli sporchi, fragilità e di rancori. Temi all’ordine del giorno, soprattutto dopo la pandemia, e Sgrò, attraverso il brano, li evidenzia e ci ricorda quanto possa essere importante anche chiedere, semplicemente, “come stai?”

 

 

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Andrea Ciacchini
  • Anno: 2021
  • Durata: 25:00
  • Etichetta: Autoprodotto /Artist First

Elenco delle tracce

01. In Differita

02. Mi manca la frutta

03. La ginnastica migliore

04. Le piante

05. Nemmeno (feat. Enrico Gabrielli)

06. Maledizione

07. Pomeriggio

08. Stai bene

Brani migliori

  1. In differita
  2. Nemmeno
  3. Stai bene

Musicisti

Andrea Ciacchini (basso);
Stefano Tamborrino (batteria, percussioni, Rhodes);
Leonardo Rubboli (chitarra elettrica, Synth);
Albert Hera (doppie voci);
Enrico Gabrielli (sax in Nemmeno);
Simone Padovani (percussioni);
Matteo Pastorelli (chitarra acustica);
Eleonora Fambrini (doppia voce in Maledizione);
Alberto Baroni (doppia voce in Maledizione);
Vanni Crociani (arrangiamento e trascrizione orchestra per Stai bene)