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Viadellironia

Le radici sul soffitto

La musica è una forma d’arte che si fruisce nel tempo. Il tempo è la tela sulla quale il musicista dipinge e, per questo, due principi sono di fondamentale importanza per la scrittura musicale: la ripetizione e la variazione. Bisogna ripetere e variare nella giusta misura, altrimenti, tutto si guasta. Anche il tema musicale più bello o interessante, se ripetuto troppe volte allo stesso modo diventa nauseabondo, oppure ascoltato una volta soltanto, passa inosservato.

Il disco della band Viadellironia è colmo di buonissime idee. Un bel sound, un po’ nostalgico, che ricorda il rock degli anni novanta, ben fatto. Sicuramente la band ha una sua identità netta e marcata: le ragazze che la compongono arrivano testarde, impulsive, sicure di sé. Non c’è un alternarsi, un avvicendarsi, un cedere, un compromesso, un dire che è sussurrare o lasciar intendere, quello che hanno da dire lo dicono a modo loro e fine della storia. La personalità è importante, qui non manca.

Le quattro ragazze non hanno voluto però variare molto, sono rimaste attaccate ai loro strumenti senza voler aggiungere altro, cosa che immagino sia stata una scelta più che deliberata, ma che implica comunque un prezzo da pagare. Bisogna saperci stare in una stanza dipinta con gli stessi quattro colori e basta. Stessi colori, stessa intensità, dall’inizio alla fine del disco, per cui, o t’innamori oppure te ne vai. Sono scelte.

I testi hanno uno stile vagamente antico, l’andamento cadenzato della rima, spesso baciata, conferisce una ritmicità alle melodie che a volte rimangono ancorate su se stesse. Un ostinato che può stancare. Alcune immagini proposte sono molto belle, come quella che dà il titolo al disco “Le radici sul soffitto/ ti ricordano un amore/ e potresti anche marcire/ stando stesa ad annaffiarle/ con il cuore”, ma poco valorizzate sia per la brevità delle frasi sia per la ridondanza di rime e assonanze. Per quanto riguarda i contenuti, si parla di amore, di ricordo e di morte ma, come dichiarano loro stesse in un’intervista, vogliono anche avere una connotazione politica. Questo messaggio arriva e passa attraverso un’insofferenza e una sorta di disprezzo nei confronti della società che fa da sottofondo nelle storie di vita che vengono raccontate.

Il disco, prodotto da Cesareo (Elio e le storie tese) per Hukapan, è sicuramente un lavoro interessante. Le idee, sia musicali che non, ci sono. Ci si augura che la band continui a crescere a livello compositivo, si può e si deve migliorare.

Foto di Dorothy Bhawl

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In dettaglio

  • Produzione artistica:   Viadellironia
  • Anno: 2020
  • Durata: 34:31
  • Etichetta: Hukapan Srl

Elenco delle tracce

01. Bernhardt
02. Le radici sul soffitto
03. Ho la febbre
04. La mia stanza
05. Canzone introduttiva
06. Come vene del marmo
07. Stampe giapponesi
08. Architetto
09. Simile a un morente
10. Figli della storia

Brani migliori

  1. Le radici sul soffitto